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Spacconate e tatuaggi: chi è Alessio il Sinto

Alessio il Sinto (Fermo immagine da Facebook)
Alessio il Sinto (Fermo immagine da Facebook)
04 novembre 2017 | 13.22
LETTURA: 3 minuti

Si chiama Mario Seferovic ma, per tutti, sui social, è Alessio il Sinto, il ragazzo di 21 anni accusato di aver stuprato due 14enni a Roma dopo aver adescato una di loro in una chat. I fatti risalgono allo scorso maggio ma le due minori terrorizzate non hanno parlato con nessuno delle violenze subite. Si sono tenute dentro l'orribile esperienza vissuta e solo quando i genitori di una delle due hanno scoperto la verità si sono decise a denunciare facendo arrestare il giovane nomade e un suo complice.

Nato a Roma da una famiglia di origini bosniache e cresciuto in un campo nomadi della Capitale, Alessio il Sinto fa lo spaccone sui social e scherza con i suoi amici. Sul suo profilo Facebook, dove gli ultimi post pubblici risalgono a più di un anno fa, posta dirette e condivide link a filmati hot. Nei video appare in abiti firmati mentre gira in autobus per la città con i suoi amici oppure a casa sdraiato sul letto che mostra orgogliosamente i tatuaggi. Nei post gioca anche a fare il playboy. "Single ma mai solo", scrive e chiede: "Solo per curiosità a chi piaccio?".

Quel ragazzo che appare in quelle clip mentre si diverte con gli amici o fa le smorfie davanti alla videocamera del cellulare è ora accusato di violenza sessuale di gruppo continuata e sequestro di persona continuato in concorso. Sarebbe stato lui, mentre l'amico 20enne - anche lui finito in manette - gli faceva da palo, a violentare brutalmente le due ragazzine 14enni romane dopo averle minacciate di morte e costrette a farsi legare in una zona boschiva in zona Collatina.

Il ragazzo aveva conosciuto una delle due vittime su internet e, dopo aver chattato con lei per diverso tempo, era riuscito a convincerla a incontrarlo. La 14enne si era fatta accompagnare all'appuntamento dalla sua amica rimasta anche lei vittima della violenza del 21enne, che avrebbe costrette le due ragazzine a seguirlo in un terreno nascosto alla vista dei passanti per abusare sessualmente di loro. Un incubo per le due adolescenti che ieri, grazie alle loro testimonianze, sono riuscite a far identificare i due uomini e a farli arrestare. I due saranno interrogati lunedì mattina nel carcere romano di Regina Coeli.

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