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Stupro Rimini, chi è Butungu

Nella foto Guerlin Butungu (Dal suo profilo Facebook)
Nella foto Guerlin Butungu (Dal suo profilo Facebook)
03 settembre 2017 | 13.45
LETTURA: 2 minuti

Risale al 17 luglio scorso l'ultimo post su Facebook di Guerlin Butungu, il congolese 20enne presunto capobranco dei 4 che hanno stuprato una turista polacca e una trans peruviana a Rimini. Il giovane è stato arrestato dalla polizia nella stazione ferroviaria della cittadina romagnola (Guarda il video della cattura).

Il giovane era sbarcato nel 2015 a Lampedusa e aveva ottenuto poi il permesso per motivi umanitari. Il suo profilo non è particolarmente ricco, più foto che parole in un italiano stentato.

Nell'ultimo messaggio postato il 20enne piangeva la morte di un suo caro amico. Colpisce soprattutto il post in cui si fa gli auguri per il compleanno, il 3 luglio: 'Tanti auguri a me stesso un anno in più nella mia vita grazie a Dio mi hai protetto fino ad oggi', si legge.

In un video di un anno fa, era luglio del 2016, Guerlin Butungu, cuffiette all'orecchie e musica di sottofondo, diceva: "Siamo tutti fratelli". Un video piuttosto lungo, sempre con la stessa inquadratura, in cui si esprime soprattutto in francese ma quando saluta la mamma lo fa in italiano: "Ciao mamma, sto bene. Sono molto contento".

L'ultimo post, come praticamente tutti i messaggi presenti sul profilo, da questa mattina sono stati presi d'assalto dai commenti che crescono di minuto in minuto. A centinaia. Insulti, per la maggior parte razzisti: 'Scimmia di merda dovreste affogare'; 'Negro di merda'; 'Infame di merda, ti auguro di morire lentamente, ma molto lentamente soffrendo'; 'Che tu sia maledetto per l'eternità!'.

E per quei pochi che provano a smorzare i toni ('Sono sicuro che si è già pentito. Smettetela di scrivere cose da animali, i veri animali siete voi'; 'Siete degli animali, non sapete neanche se era stato provocato o se ha avuto una infanzia triste. Queste persone vanno aiutatele'), le repliche non sono meno pesanti.

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