"I nuovi barbari sono peggiori di quelli del '43/'45, oggi come allora fiancheggiati dai traditori della Patria". Con queste parole si conclude un post pubblicato su Facebook dal partito neofascista Forza Nuova. Il testo accompagna un'immagine raffigurante un uomo nero che aggredisce e tenta di spogliare una donna bianca. "Difendila dai nuovi invasori", si legge sull'immagine "potrebbe essere tua madre, tua moglie, tua sorella, tua figlia".Si tratta del manifesto della nuova campagna anti-immigrati di Forza Nuova.
Il particolare che colpisce di più è che quel manifesto risale all'epoca della Repubblica sociale italiana (precisamente al 1944) ed è stato preso e riadattato ai giorni d'oggi. Il manifesto del "Nucleo Propaganda" tocca il tema della violenza sessuale contro le donne, molto usato dalla propaganda razzista dell'epoca. L'immagine, si legge sul sito dell'Istituto Gramsci Emilia-Romagna, raffigura un soldato statunitense, che per la propaganda fascista costituiva l’invasore straniero venuto a occupare la terra italiana, nel tentativo di stuprare una donna bianca, cui tenta di strappare con violenza la camicetta.
A corredo dell' immagine, Forza Nuova scrive: "Gli stupri, si sa, sono il barbaro e infame corollario di ogni guerra di conquista. Le violenze contro le donne dell'epoca del manifesto a cui ci siamo ispirati furono contestualizzate all'interno della sconfitta che chiamarono "liberazione", quelle di questi anni e di questi giorni le occultano spudoratamente, tacendo il fatto che sono attuate da nuovi invasori a cui paghiamo vitto, alloggio, bollette, schede telefoniche, cellulari e sigarette." Il messaggio lanciato dalla formazione neofascista è dunque chiaro: i "nuovi invasori" stanno violentando le nostre donne e occupando il nostro Paese. Forza Nuova lo lancia nel corso di una settimana ricca di tragici fatti di cronaca che hanno visto giovani, italiani e stranieri, abusare di donne di tutte le età e nazionalità.
Il post ha attirato l'attenzione dell'Osservatorio Democratico sulle nuove destre che su Facebook aveva denunciato l'utilizzo da parte di Forza Nuova del manifesto "istigante all'odio razziale". Il commento, si legge sulla pagina dell'Osservatorio, è stato però rimosso da Facebook che "lo ha ritenuto non conforme agli standard del social network". Il manifesto del 1944, invece, campeggia ancora sulla pagina del partito neofascista.