Mani in tasca, occhi in basso, la mente chissà dove. Forse lassù, lo sguardo verso il sole, quel sole che appare sullo sfondo del suo profilo Facebook. Quella luce che una maledetta notte a Lloret de Mar è stata spenta per sempre.
Le immagini social dicono questo di Niccolò Ciatti, per quanto i social possano parlare davvero di noi. Tante le foto in cui mostra un sorriso, tantissimi gli amici su Fb. Gli stessi che ora non si danno pace per una violenza e una morte così terribili e assurde e postano messaggi tra dolore e incredulità.
Era "il mio gigante buono" ha scritto la fidanzata Ilaria su Instagram accompagnando la frase con la foto di un bacio. Ci sono anche le immagini di tutti gli ultimi messaggi mandati dal ragazzo.
Niccolò è stato pestato, preso a calci e pugni con una brutalità inaudita che l'ha portato alla morte.
Aveva compiuto 22 anni nemmeno un mese fa. Abitava a Scandicci. Al Mercato Centrale di Firenze lavorava in un banco di frutta e verdura ma faceva anche il pr per alcune discoteche fiorentine. Su Fb tanti gli scatti realizzati da fotografi o con un telefonino. C'è anche quello del tatuaggio sulla schiena, metà leone e metà Giglio di Firenze. Niccolò era tifoso Viola.
Il suo profilo Fb è diventata una pagina alla sua memoria. "Ciò che Non uccide, fortifica" appare tra le sue citazioni preferite. Molte quelle da lui postate nel tempo: "Fai in modo di Essere, perché ad apparire ci riescono tutti" (Monia Ghesini), "Tu insegnami a sognare non so più come si fa, vorrei vivere ogni ora come fosse l'ultima" (Mr.Rain).
E poi Luigi Pirandello ("Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti") e un aforisma: "Non perdere mai la speranza, i migliori inizi, capitano dopo i peggiori finali".
"Una giornata tristissima per Casellina e per Scandicci tutta - ha postato su Fb il sindaco di Scandicci, Sandro Fallani - Siamo attoniti e increduli e chiediamo con forza che sia fatta chiarezza sui fatti e sia fatta giustizia per questo terribile atto. Vicini in un abbraccio di tutta la comunità alla famiglia e a disposizione per qualsiasi aiuto che possiamo fornire".
"Il mio dolore e condoglianze alla famiglia di Niccolò - ha scritto il parroco don Massimo Cardoni - Prego fortemente per loro in un momento così orribile e duro, e per Niccolò. Un genitore non dovrebbe mai assistere alla morte di un figlio. Spero che la fede li aiuti ad affrontare questa grande tragedia. R.I.P.".