"Se dovesse essere confermata la presenza di materiali in amianto, specialmente nelle coperture, sui capannoni, i danni sarebbero irreversibili". A lanciare l'allarme è l'Osservatorio Nazionale Amianto che, dopo l'incendio di ieri nell'azienda di materiale plastico di Pomezia, è sceso in campo, costituendo un'unità di crisi, con medici, tecnici ed esperti per supportare qualsiasi richiesta che giungesse dalle popolazioni interessate. Tutti i cittadini potranno contattare l'associazione all'indirizzo e-mail osservatorioamianto@gmail.com e la coordinatrice nazionale Antonella Franchi al 328/4648451 e Antonio Dal Cin allo 0773/511463.
Incendio Pomezia, verifiche su qualità dell'aria
Riteniamo che un impianto di deposito di plastiche, carta e altri materiali riciclati, andati a fuoco, scrive l'associazione rappresentativa delle vittime e dei familiari, esposti ad amianto, "possano provocare dei danni ambientali di ampie proporzioni". "Se dovesse essere confermata la presenza di materiali in amianto, specialmente nelle coperture, sui capannoni, i danni sarebbero irreversibili, con miliardi di fibre che hanno ormai contaminato tutto il territorio e che semineranno malattie e morte in tutto il circondario. Per tali motivi ci chiediamo le ragioni per le quali gli impianti ad alto rischio non abbiano ricevuto dalla ASL e dalle altre autorità le doverose disposizioni di rimuovere questi materiali a rischio, in particolare quelli di amianto. Inoltre chiediamo che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda. Riteniamo che sia in atto un vero e proprio disastro ambientale, le cui conseguenze, specialmente in riferimento al rischio amianto, si cominceranno ad avvertire nei prossimi decenni. Per questo motivo – conclude l’Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto – ci auguriamo che siano evitate forme di esposizione ad amianto, anche dei Vigili del Fuoco intervenuti, che abbiamo visto ancora prive di maschere protettive per amianto. Infatti soltanto evitando ogni forma di esposizione all'agente killer è possibile evitare il rischio di insorgenza di queste patologie”.
L'Osservatorio Nazionale Amianto ribadisce che sussiste la prova scientifica in base alla quale l’amianto, oltre ad avere effetti fibrogeni, capaci di provocare l’insorgenza di asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici, con complicazioni cardiovascolari , ha effetti cancerogeni ben oltre quanto presupposto dalle tabelle INAIL, perché provoca, oltre al mesotelioma della pleura, del peritoneo, del pericardio e della tunica vaginale del testicolo e del polmone, anche altre neoplasie, quali il cancro alla laringe e alle ovaie, e inoltre, è stata confermata l'associazione tra esposizione ad amianto e una maggiore incidenza di cancro alla laringe, allo stomaco e al colon-retto .