"Riportare il tema degli animali nei circhi su di un piano di razionalità, tenendosi lontani da estremismi e criminalizzazioni. Senza gli animali il Circo andrebbe incontro a morte certa". Questo il messaggio che il Circo italiano ha lanciato questa mattina dalla piazza del Pantheon (dove si sono radunati centinaia di circensi) e dal convegno che si è svolto in Santa Maria in Aquiro, dove sono intervenuti Carlo Giovanardi, Vittorio Sgarbi, Livio Togni, il presidente dell'Ente Nazionale Circhi Antonio Buccioni, il presidente Agis Carlo Fontana, Maurizio Chiesa, veterinario, Maria Antonietta Ruggiero, docente di pedagogia all'Università di Roma Tre.
"Il dibattito circhi sì circhi no è privo di senso - ha detto Fontana -. Il Circo senza animali non è Circo, che resta il primo degli spettacoli socializzanti e valoriali". Sgarbi ha invece sostenuto che "il Circo è un luogo di libertà, di sogno e di ritorno all'infanzia. La politica non ingerisca né condizioni questo mondo". Al presidente Agis sono state consegnate oltre 20.000 firme raccolte a favore del Circo con animali (ma la raccolta prosegue e a breve ne verranno aggiunte altrettante) con la richiesta di consegnarle alla relatrice del ddl 2287-bis, la senatrice Rosa Maria Di Giorgi (Pd), a nome del vastissimo pubblico che reclama la libera prosecuzione del Circo di tradizione. Interventi anche del capogruppo alla Camera di Fli, Fabio Rampelli e del senatore della Lega Nord Paolo Tosato. A testimoniare la loro vicinanza al Circo, anche Luca Verdone e monsignor Pierpaolo Felicolo della Migrantes-Cei. La professoressa Ruggiero ha smentito molti luoghi comuni sulla "valenza diseducativa" degli spettacoli con animali ed ha bollato di antiscientificità molte delle tesi animaliste al riguardo.
Tema ripreso anche dal veterinario Chiesa: "La eliminazione degli animali dai circhi non ha alcun fondamento scientifico. Il tema è regolamentare in base ad evidenze scientifiche, tenendo in considerazione che il benessere degli animali può essere misurato e testato. Il legislatore non può permettersi di compiere scelte azzardate che metterebbero a rischio la vita di animali nati in cattività".