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Sciopero taxi, Roma rischia un'altra giornata da incubo

(Adnkronos)
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23 marzo 2017 | 07.12
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a cura della redazione web

Motori spenti e rischio paralisi in città. I taxi si fermano per lo sciopero nazionale annunciato il 13 marzo. La protesta delle auto bianche, che comincia alle 8 e si chiuderà alle 22, è stata proclamata da FIt Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, Uti, Unica Cgil, Unimpresa.

Lo sciopero -da Roma a Milano- è l'ennesima manifestazione contro un emendamento del decreto legge Milleproroghe, che sospende, fino al 31 dicembre 2017 una serie di norme in materia di trasporto di persone mediante autoservizi non di linea. Con il rinvio, lamentano i tassisti, verrebbero favorite, di fatto, sistemi come Uber e l'Ncc (Noleggio con conducente).

Come concordato lo scorso 21 febbraio, al ministero dei Trasporti ieri alle Associazioni rappresentative del settore è stata presentata una bozza dello schema di decreto interministeriale concertato con il Mise (ministero dello Sviluppo economico) per misure 'tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia'. "Le associazioni -si legge in una nota- hanno apprezzato il metodo di lavoro e si sono riservate di presentare osservazioni entro dieci giorni".

Intanto, però, lo sciopero resta. Le grandi città si preparano ad una nuova giornata a dir poco complicata, con l'auspicio che -in particolare a Roma- la situazione non degeneri come un mese fa. Nella giornata infernale, le polemiche hanno investito anche la sindaca Virginia Raggi, che in mattinata scese in piazza per incontrare i tassisti.

In vista del nuovo sciopero, la prima cittadina della Capitale ha lanciato un appello alla responsabilità: "I tassisti aspettano risposte dal governo che deve mantenere le sue promesse. Non smetterò mai di dirlo: le riforme non devono essere calate dall'alto. Comprendiamo la difficoltà della situazione e le loro ragioni ma la Capitale, in particolar modo in questi giorni in vista della celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma, è sotto i riflettori del mondo e i tassisti sono i primi 'ambasciatori' della Capitale".

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