"Esattamente 6 anni fa, il 15 gennaio del 2011, Libero uscì con il titolo 'Patata bollente', identico a quello di oggi, dedicato a Ruby, e nessuno disse niente. Iacopino, che era già presidente dell'Ordine dei giornalisti, non disse neanche una parola, né di biasimo né di plauso. Oggi per Virginia Raggi è successo il finimondo". Così Vittorio Feltri, direttore di Libero, ospite insieme allo stesso Iacopino di Emanuela Falcetti a 'Italia sotto inchiesta' su Radio Uno.
"Questa è la prova dello strabismo anche di chi giudica la stampa e del presidente Iacopino, che ha definito il titolo di oggi disgustoso - aggiunge Feltri - Come mai non lo era nel 2011, solo perché riguardava una povera marocchina?".
"Per quanto riguarda l'espressione 'patata bollente' - è la spiegazione di Feltri - la patata è un tubero e l'espressione si usa si dice quando c'è problema scottante da risolvere". E alla domanda se intenda chiedere scusa, risponde "Ma scusa di che, per patata bollente? Ma siamo impazziti?".