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Maestra morta a Roma, "non è meningococco. Non c'è rischio contagio"

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28 dicembre 2016 | 07.35
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"In relazione al decesso della donna morta il 26 dicembre scorso presso il Policlinico Gemelli si precisa che, effettuati gli esami presso la struttura ospedaliera universitaria del Gemelli, non si tratta di meningite meningococcica, ma di una forma dovuta al batterio escherichia coli senza rischio di trasmissione diretta da persona a persona". E' quanto si legge in una nota della Regione Lazio.

Escherichia coli: cos'è e come si prende

"In accordo con raccomandazioni internazionali - prosegue la Regione - si comunica inoltre che in seguito alle prime informazioni la Asl Roma 2 ha fatto eseguire la profilassi precauzionale dei contatti stretti (circa una trentina di persone). La donna, che insegnava presso la scuola Cesare Battisti alla Garbatella e aveva poco più di 50 anni, era stata ricoverata il giorno di Natale presso l'Ospedale San Giovanni e successivamente era stata trasferita al Policlinico Gemelli".

"La profilassi per la famiglia - conclude la Regione - della paziente è scattata il giorno di Natale, mentre per gli alunni, le loro famiglie, e per il personale della scuola in contatto con la donna è scattata grazie all'intervento della Asl Roma 2, in collaborazione con l'Autorità scolastica, nella giornata di ieri (27 dicembre) a seguito della notifica da parte del Pronto Soccorso dell'Ospedale San Giovanni".

"Non c'è nessun rischio di contagio da Escherichia coli, il batterio che ha provocato la meningite nella maestra della scuola elementare 'Cesare Battisti', morta a Roma. Si tratta di un batterio ubiquitario, che ciascuno di noi può avere senza conseguenze", ha spiegato poi Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità. Il caso della maestra morta a Roma "è rarissimo - precisa Rezza all'AdnKronos Salute - Le meningiti da Escherichia coli possono svilupparsi nei bambini molto piccoli. Sono davvero rare negli adulti e nei bambini più grandicelli, si tratta di persone particolarmente suscettibili".

L'Eschichia coli, presente in particolare nell'intestino, si trasmette per via alimentare e diretta. "La conseguenza più frequente è una infezione urinaria", continua l'esperto che rassicura i genitori dei bambini seguiti dalla maestra deceduta. "Non c'è rischio infettivo - conclude Rezza - ma ritengo che la decisione, a scopo precauzionale, di procedere alla profilassi sia stata giusta perché finché non c'è certezza è bene proteggere i contatti".

La Asl RmC il 27 dicembre, venuta a conoscenza del decesso dell'insegnante avvenuto il giorno precedente, aveva inviato una email ai genitori in cui scriveva che "Presi contatti telefonici con i rispettivi Laboratori di Microbiologia dei suddetti ospedali, è stata consigliata la profilassi antibiotica indicata per la Meningite Meningococcica, già praticata dal personale sanitario e dai familiari della paziente".

"Si raccomanda, perciò, previo consulto con il medico curante o pediatra - si leggeva ancora - l'assunzione per gli adulti, che abbiano avuto contatti stretti in un luogo chiuso per più ore al giorno con la professoressa (deceduta, ndr) di una cpr di Ciprofloxacina 500 mg. e l'assunzione di Rifampicina 600 mg. 1 cpr due volte al dì per due giorni per gli alunni della classe dove insegnava la suddetta docente".

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