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Terremoto, ricostruzione più facile se la comunicazione è 'responsabile'

Terremoto, ricostruzione più facile se la comunicazione è 'responsabile'
30 novembre 2016 | 12.12
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I disastri naturali come il terremoto, al netto delle vittime che purtroppo rappresentano sempre una tragedia, possono diventare anche un’opportunità, per ricostruire facendo prevenzione, introducendo maggiore efficienza ma soprattutto tenendo insieme e coinvolgendo i cittadini. E per far questo, un ruolo fondamentale spetta alla comunicazione. E’ questo il messaggio contenuto nel libro ‘Disastri naturali: una comunicazione responsabile?’, (ed. Bonomia University Press, prezzo 15.00 Euro).

Il saggio, scritto da Biagio Oppi, esperto di comunicazione e delegato Ferpi (Federazione delle Relazioni Pubbliche Italiana) per l’Emilia Romagna, con il giornalista Stefano Martello e il delegato Ferpi per l’Abruzzo, Massimo Alesii, compie una lucida analisi di quanto accaduto in occasione dei terremoti dell’Abruzzo nel 2009 e dell’Emilia nel 2012, raccontando e mettendo a confronto, anche attraverso la viva voce dei protagonisti, il diverso modo di comunicare i due eventi.

“Nel caso del sisma in Emilia – spiega Oppi all’AdnKronos - abbiamo notato che la comunicazione ha coinvolto più soggetti, tra cui anche aziende e associazioni che hanno contribuito a creare un ‘racconto’ più partecipato della ricostruzione. Nel terremoto e nel post-terremoto all’Aquila invece, la politica ha occupato il palcoscenico, egemonizzando la comunicazione e producendo anche una frattura tra chi governava da un lato, e la comunità aquilana dall’altro, rimasta del tutto esclusa dal processo di ricostruzione, tanto che i cittadini alla fine sono stati spostati anche fisicamente”.

La lezione che si trae da queste due esperienze, è che quando la comunicazione riesce a coinvolgere e tenere insieme tutti gli 'attori' di un territorio, allora diventa anche più semplice ricostruire, “perché si può contare su una maggiore capacità di resistenza da parte dei cittadini” afferma l’autore.

La prevenzione comunque, rimane un punto fondamentale. Ma anche il dramma di un disastro naturale può diventare un’opportunità per ricostruire introducendo maggiore sicurezza ed efficienza.

“Dopo il terremoto dell’Emilia – spiega ancora Oppi – Pubblica amministrazione, aziende e associazioni hanno fatto questo, inserendo macchinari, strumenti e meccanismi più efficienti e innovativi. Tutto questo va accompagnato alla prevenzione: da un lato assicurando i beni e dell’altro migliorando edifici e infrastrutture. Sono interventi che costano, certo, ma meno rispetto a quanto si è costretti a spendere nelle fasi dell’emergenza a seguito di un terremoto”, conclude l’autore del saggio, il cui ricavato verrà devoluto alla promozione di ricerche e tesi di laurea su comunicazione e disastri naturali.

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