Non è un caso isolato quello di Maria Noemi, la bambina di 11 anni invalida al 100% per un errore avvenuto durante il parto e che ora rischia, insieme alla sua famiglia, di essere sfrattata dall'appartamento dell'Ater assegnato dal Comune ormai dieci anni fa. Sarebbero decine e decine le famiglie che rischiano di ritrovarsi in mezzo alla strada a causa di una vicenda burocratica e giudiziaria: nonostante siano trascorsi anni, il Campidoglio bolla ora come "illegittime" quelle assegnazioni alla luce di un procedimento penale a carico dei firmatari della determinazione dirigenziale con la quale furono concessi gli alloggi.
Mirella Scuccato, 75 anni, è invalida al 100% a causa del parkinson. Vive insieme a uno dei suoi quattro figli nella casa popolare dell'Ater che, nel 2007, venne assegnata alla sua famiglia quando il marito era ancora in vita. Un paio di settimane fa riceve la raccomandata choc da parte del Dipartimento per le Politiche abitative: l'alloggio è stato assegnato "senza alcun rispetto delle posizioni che precedevano in graduatoria". Risultato: annullamento dell'assegnazione per arrivare allo sgombero.
"Dire che siamo rimasti scioccati è poco - afferma all'Adnkronos Diego Midolo, uno dei figli dell'anziana - Mia madre sta a pezzi, io chiedo per lei solo un po' di tranquillità". "Quando nel 2007 ci chiamarono dall'Ater per assegnarci l'alloggio eravamo in graduatoria da secoli - osserva Midolo - Mio padre era disoccupato, mia madre casalinga ed eravamo quattro figli. Mi chiedo: possono accorgersi dopo quasi 10 anni che la nostra assegnazione era illegittima?".
"C'è gente che occupa e non viene cacciata, qui invece viene cacciata gente alla quale la casa era stata assegnata", sottolinea Midolo. Se c'è stato qualche abuso, secondo Midolo, è giusto punire quell'abuso ma "non si può fare di tutta l'erba un fascio. Il Comune valutasse caso per caso - conclude - perché altrimenti la brava gente ci rimette".