"Risentendo le mie parole, tutto sommato è un'opinione legittima". Padre Giovanni Cavalcoli, il collaboratore di Radio Maria finito nella bufera per aver associato i recenti terremoti al 'castigo divino' legato alla legge sulle unioni civili, non cambia idea nonostante la condanna esplicita del Vaticano. "Ripetiamo esattamente cos'è che avrei detto esattamente", dice rispondendo alle domande della Zanzara su Radio 24. I conduttori fanno ascoltare le frasi incriminate ("Dal punto di vista teologico questi disastri possono essere considerati un castigo del peccato originale") e Padre Cavalcoli non fa marcia indietro. "Risentendo le mie parole, tutto sommato è un'opinione legittima. Si può pensare che il terremoto possa essere un richiamo, un castigo... Le unioni gay sono un peccato? Si capisce... Un omosessuale è una persona che pecca contro natura. Due uomini che stanno insieme cosa sono? Peccatori", prosegue.
"Ha letto la storia di Sodoma e Gomorra? Perché vengono castigate? Per i peccati. Il castigo esiste, senz'altro. Semplicemente, sono peccati che meritano il castigo divino, non dico niente di nuovo", dice ancora.
"Mi dovrei vergognare? E' lei che non capisce, io sono dottore in teologia da 30 anni -aggiunge rivolgendosi al conduttore-. Cosa c'entrano i terremoti con la teologia? C'entrano sì! I terremoti entrano in quello che è il castigo divino conseguente al peccato originale. Le unioni sessuali possono provocare punizioni divine". Secondo lei il Papa la pensa allo stesso modo? "Questa è la Bibbia...". Il Vaticano, gli fanno notare, ha condannato la condotta di Radio Maria: "Ripassino il catechismo...".