La procedura per chiedere l'Ape, l'anticipo pensionistico introdotto dal governo Renzi, si articola in diverse fasi, tra le quali doppia domanda all'Inps, scelta dell'ammontare dell'assegno e della banca. Tale procedura, tuttavia, presuppone delle importanti valutazioni per certificare il diritto all'anticipo pensionistico e alla successiva pensione, come ricorda il portale 'laleggepertutti.it': non solo da parte dell'Inps, ma soprattutto da parte del lavoratore, che deve valutare l'ammontare del futuro trattamento, dell'Ape e delle penalizzazioni.
L'anticipo pensionistico si presenta in varie forme: Ape volontaria, Ape sociale, Ape d'impresa, Ape part time. L'iter di domanda più lungo è senza dubbio quello che riguarda l'Ape volontaria: possono richiederla tutti i lavoratori iscritti all'Assicurazione generale obbligatoria dell'Inps (Ago) e ai fondi sostitutivi ed esonerativi (ad esempio, ex Inpdap ed ex Ipost), nonché gli iscritti alle gestioni Inps dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata. Sono invece esclusi gli iscritti alle casse dei liberi professionisti.
L’Ape volontaria può essere richiesta se si possiedono: almeno 63 anni di età, almeno 20 anni di contributi, e una futura pensione pari ad almeno 702,65 euro (cioè superiore a 1,4 volte il trattamento minimo). L'assegno, inoltre, deve esser erogato per almeno 6 mesi e non può essere superiore al 90% della futura pensione (in precedenza era stato reso noto il limite del 95%), calcolata con i coefficienti validi per l'età pensionabile, ossia 66 anni e 7 mesi (questo sarà il requisito, uguale per tutti, della pensione di vecchiaia, a partire dal 2018).
Per ottenere l'Ape volontaria, bisogna prima domandare all'Inps la certificazione del diritto alla pensione e del suo futuro ammontare: è possibile farsi assistere da un patronato, oppure domandare direttamente la prestazione tramite il servizio online 'La mia pensione' all'interno del sito dell'istituto, trasformando il codice pin dell'Inps in identità unica digitale Spid di secondo livello. L'Inps, oltre al diritto e alla misura della pensione, certifica anche l'importo minimo e massimo dell’anticipo erogabile.
Una volta ottenuta la certificazione, è possibile domandare l'attivazione dell'anticipo finanziario a garanzia pensionistica, cioè domandare il prestito-ponte grazie al quale viene erogata l'Ape: il cittadino, in questa fase, può scegliere sia la banca che riconoscerà il prestito, che l’assicurazione, per il rischio di premorienza. La domanda di attivazione dell'Ape vale anche come domanda di pensione.
Entro 30 giorni dall'inoltro della domanda è liquidato l'assegno, che viene erogato con cadenza mensile. Una volta raggiunti i requisiti per la pensione, l'Inps applica automaticamente, per la restituzione delle rate del prestito (ventennale), una penalizzazione sulla pensione, che sarà mediamente pari al 4,6%- 4,7%; gli importi prelevati tramite decurtazione del trattamento devono poi essere girati dall'Inps alla banca. Gli importi della penalizzazione corrispondenti agli interessi del prestito, però, saranno detraibili dalle imposte al 50%.
La procedura per richiedere l'Ape è del tutto simile anche per i beneficiari della cosiddetta Ape d'impresa, o Ape aziendale, riconosciuta ai lavoratori in esubero a seguito di procedure di ristrutturazione dell’azienda. In questi casi, però, una quota del prestito è coperta dai contributi a carico del datore di lavoro, degli enti bilaterali o dei fondi di solidarietà: le penalizzazioni risulteranno, così, molto più basse.
L'Ape d’impresa può essere richiesta anche per integrare una riduzione dell’orario di lavoro, anziché u'’uscita anticipata: in questo caso si parla di Ape part time. Anche in questa ipotesi le penalizzazioni saranno più basse, perché l'assegno servirà ad integrare solo la metà dello stipendio e non la totale assenza di reddito. L'Ape sociale, o Ape agevolata, invece, non consiste in un prestito bancario ma in una vera e propria prestazione assistenziale, erogata dall'Inps per alcune categorie di lavoratori. L’Ape sociale, non consistendo in un finanziamento, non darà luogo ad alcuna decurtazione della pensione.
Possono chiedere l'Ape sociale, una volta raggiunti 63 anni di età: i disoccupati privi di ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi, con almeno 30 anni di contributi, i lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%, con almeno 30 anni di contributi, i lavoratori che hanno accudito per almeno 6 mesi un familiare disabile, portatore di handicap grave secondo la Legge 104, con almeno 30 anni di contributi, i lavoratori che hanno svolto per almeno 6 anni di vita lavorativa delle attività gravose, con almeno 36 anni di contributi.
Rientrano, in particolare, tra gli addetti alle attività gravose aventi diritto all'Ape agevolata: gli operai dell' edilizia, dell'industria estrattiva e del settore conciario, i macchinisti, il personale viaggiante, gli infermieri, i camionisti, gli assistenti di persone non autosufficienti, le maestre d'asilo, i facchini, gli operatori ecologici, gli addetti alle pulizie.Perché si possa accedere all'Ape sociale, è necessario che la futura pensione non superi 1.500 euro mensili .I beneficiari dell'Ape sociale potranno svolgere attività lavorativa, ma il limite massimo di reddito cumulabile sarà di 8.000 euro annui.