Papa Francesco è arrivato ad Amatrice, per visitare la popolazione devastata dal terremoto del 24 agosto. Una visita annunciata ma compiuta 'a sorpresa' nella mattinata odierna, appena due giorni dopo il suo rientro dal viaggio apostolico in Georgia e in Azerbaigian.
Accompagnato dal vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili, il Santo Padre ha visitato la scuola prima di spostarsi nella 'zona rossa' del paese. Per recarsi nelle zone colpite dal sisma, il Papa ha viaggiato a bordo di un'auto non targata Cdv, ovvero con la sigla della Città del Vaticano, come avviene di solito per i suoi spostamenti, ma con una Volkswagen scura con una anonima targa italiana. "Ho pensato bene nei primi giorni di questi tanti dolori che la mia visita, forse, era più un ingombro che un aiuto che un saluto - ha detto Bergoglio - e non volevo dare fastidio e per questo ho lasciato passare un pochettino di tempo affinché si sistemassero alcune cose, come la scuola. Ma dal primo momento ho sentito che dovevo venire da voi!".
"Semplicemente - ha proseguito il Pontefice - voglio dirvi che vi sono vicino, che vi sono vicino, niente di più; e che prego, prego per voi! Vicinanza e preghiera, questa è la mia offerta a voi. Che il Signore benedica tutti voi, che la Madonna vi custodisca in questo momento di tristezza e dolore e di prova".
Il Papa, come riferisce Radio Vaticana, ha abbracciato e salutato tanti, maestre, professori e studenti, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco. "Speranza è la parola rimasta di più nel cuore delle persone. Poi nella zona rossa di Amatrice l’impatto con le macerie del paese in un grande silenzio. Il Papa si è avvicinato il più possibile agli edifici crollati da cui sporgono ancora materassi e oggetti di vita quotidiana, per un momento di preghiera personale".
"Avanti, forza, coraggio: insieme ce la si può fare". Papa Francesco ha voluto infondere speranza, con queste parole, ai terremotati. "Andiamo avanti, sempre c'è un futuro - ha detto Bergoglio - Ci sono tanti cari che ci hanno lasciato, che sono caduti qui, sotto le macerie". Ed ha esortato a "guardare sempre avanti. Avanti, coraggio, ad aiutarsi gli uni gli altri. Si cammina meglio insieme, da soli non si va. Avanti! Grazie".
Il desiderio di dare un segno visibile della sua vicinanza e partecipazione al dolore della gente colpita dal sisma, Papa Francesco l’ha coltivato a lungo annunciandolo già durante l'Angelus del 28 agosto a quattro giorni dal terremoto: "Appena possibile - aveva assicurato - spero anch'io di venire a trovarvi per portarvi di persona il conforto della fede, l'abbraccio e il sostegno della speranza cristiana".
Inoltre, domenica scorsa, durante la conferenza stampa nel volo aereo Baku-Roma, il Papa aveva ribadito che questa visita l’avrebbe fatta "privatamente, da solo, come sacerdote, come vescovo, come Papa. Ma da solo. Così voglio farla. E vorrei essere vicino alla gente".
Ad accompagnare il Papa nella zona rossa, Luca Cari, responsabile Comunicazione in Emergenza dei Vigili del Fuoco. "Il Papa mi ha detto: 'Prego perché voi non dobbiate lavorare, il vostro è un lavoro doloroso. Vi ringrazio per quello che fate'", riferisce Cari all'Adnkronos.
Dopo Amatrice, il Pontefice dovrebbe fare tappa ad Arquata. ''Il Papa sta arrivando ad Arquata'' ha detto il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci parlando con l'Adnkronos. Raggiunto al telefono, il primo cittadino è emozionato per il prossimo arrivo di Bergoglio. ''Ho saputo ora che il Papa sta arrivando ad Accumoli - ha commentato Petrucci - Ero a San Benedetto, e mi sto avvicinando al paese per andare ad accoglierlo. E' scontato dirlo ma sono emozionato per questa visita''.
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— Greg Burke (@GregBurkeRome) 4 ottobre 2016
Pope and Pastor#PapaFrancesco greets a man who lost his wife and two children in the earthquake pic.twitter.com/7rxgE00Mci
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