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Scontro fra treni in Puglia, 26 morti

Scontro fra treni in Puglia, 26 morti
12 luglio 2016 | 12.18
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Sale a 26 il bilancio delle vittime dello scontro frontale tra due treni avvenuto questa mattina nel tratto delle Ferrovie del Nord Barese tra Corato e Andria. E' quanto apprende l'Adnkronos da fonti sanitarie. Venticinque le vittime estratte dalle lamiere e una è morta in ospedale. Sempre secondo fonti sanitarie dei 50 feriti giunti in ospedale 7 sono in prognosi riservata e 23 sono ricoverati. Gli altri feriti sono stati invece dimessi.

Intanto continua il lavoro dei soccorritori da ore impegnati sul luogo della tragedia (FOTO) alla ricerca di eventuali altre vittime. Mediante una gru o soccorritori sono riusciti a separare i vagoni dei due treni. Ognuno dei convogli era composto da quattro carrozze. Sono stati inoltre effettuati dei lavori finalizzati a posizionare sui binari un carrello ferroviario che possa trascinare uno dei due convogli, precisamente quello diretto da Andria a Corato, dalla posizione in cui si è fermato. Questa operazione dovrebbe facilitare le ricerche di eventuali altre vittime incastrate tra le lamiere.

Sul posto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il vicepresidente della Regione Puglia con delega alla Protezione Civile, Antonio Nunziante. "La situazione è drammatica", ha detto Nunziante all'Adnkronos.

Sui social network è un tam tam di appelli, soprattutto per la donazione di sangue. Anche la Regione Puglia, sul profilo Facebook, ha lanciato un appello.

Renzi sul luogo del disastro

" È un disastro come se fosse caduto un aereo ! I soccorsi e la protezione civile è tutta sul posto, purtroppo ci sono vittime!", si legge nel post pubblicato su Facebook dal sindaco di Corato Massimo Mazzilli.

Non è possibile sapere quante persone ci fossero a bordo dei due treni. A quanto si apprende dalla società Ferrovie del Nord Barese, molte persone su quella linea viaggiano infatti con abbonamento.

I treni, molto affollati, correvano su un binario unico, e si sono scontrati frontalmente intorno alle 11.30 di questa mattina in un tratto di aperta campagna, in prossimità di una curva.

L'esperto: "Il problema non è binario unico, ma la tecnologia"

A quanto si apprende da Ferrovie del Nord Barese, su quel tratto sono anche in corso i lavori di raddoppio ma non ci sarebbe nessuna connessione con l'incidente.

Sul posto sono accorsi numerosi cittadini di Corato, Ruvo e Andria. "Mia figlia mi ha telefonato poco fa dicendomi che sta bene, per poco non ha preso il treno per Corato", ha raccontato all'Adnkronos una signora di Andria accorsa sul luogo dell'incidente.

La Procura di Trani ha aperto un'inchiesta in cui ipotizza i reati di disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo . Sul posto si è recato il procuratore aggiunto di Trani Francesco Giannella. Un'inchiesta interna è stata aperta anche dalla stessa società dei trasporti per comprendere le cause della sciagura. Saranno, quindi, tre le attività di accertamento considerando anche la commissione di indagine che è stata annunciata dal ministro Graziano Delrio.

"Non possiamo azzardare ipotesi in questo momento" ha dichiarato il direttore generale di Ferrotramviaria Massimo Nitti, parlando con i giornalisti vicino al luogo dell'incidente.

Sotto le lamiere "possono esserci ancora dei corpi anche perché la cabina di guida del treno che proveniva da Corato è stata completamente schiacciata dall'altro treno che gli è salito letteralmente sopra - ha spiegato Nitti - Sospettiamo che si siano scontrati tra i 100 e i 100 km/h. Da come sono ridotti i treni non hanno fatto neanche in tempo a frenare".

Il direttore generale di Ferrotramviaria ha poi spiegato che "su questa tratta avevamo ancora sistemi manuali e non automatizzati, che rispondono però a logiche di assoluta sicurezza nel senso che comunque ci vuole la volontà del capostazione sulla base di segnali e di determinate condizioni controllate anche da altre persone".

"Si sono tenuti degli interrogatori preliminari - ha continuato Nitti - Sono stati raccolti i dati, le telefonate tra il personale e le comunicazioni tra gli apparati. Li metteremo a disposizione dell'autorità giudiziaria. Si cercherà di capire dove la catena di controllo non ha funzionato. E' un momento tragico per l'azienda - ha concluso - In cinquanta anni non era mai successo niente. Siamo sotto choc".

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