'Itadakimasu!' o Buon Appetito in giapponese. Arriva a Roma l'autentica cucina giapponese con uno dei suoi piatti tipici molto simile agli italici spaghetti ma gustati in brodo di maiale, verdure e salsa di soia: grazie all'idea di un imprenditore giapponese, ma che conosce l'Italia perché ex giocatore della serie A di calcio a 5, Akira Yoshida, si inaugura sabato prossimo nella Capitale, precisamente in via Ostiense il 'Ramen Bar Akira'.
Trent’anni, Akira ha deciso di scommettere sulla qualità e sulla varietà dell’arte culinaria giapponese, una delle eccellenze in tutto il mondo, anche perché nella Capitale i ristoranti realmente e tradizionalmente giapponesi non sono tanti. Molti sushi bar sono di origine cinese convertiti alla cucina nipponica, mantenendo però tecniche e professionalità provenienti dalla Cina. Anche per questo i sushi non sono più come quelli tradizionali giapponesi. Perciò Akira Yoshida ha deciso di introdurre a Roma un altro prodotto tipico della cultura gastronomica del suo Paese, il Ramen, appunto.
“I cuochi sono tutti giapponesi- spiega Akira- la scelta delle materie prime è fondamentale per garantire la qualità dei nostri piatti. Il ramen lo prepariamo noi, come dire…è fatto in casa, con farina apposita per la creazione di questi ‘spaghetti’ immersi nella zuppa che ha una cottura di 10 ore”.
Ci sono tre versioni della zuppa 'Ramen': la 'black', con spaghetti, zuppa, salsa di soia, brodo di pollo, carne di maiale, spinaci e alghe; la 'white', senza la salsa di soia, e la 'red spicy', con l’aggiunta di miso piccante, germogli di fagiolo, cavolo, porro, akadama. Il tutto accompagnato con topping a scelta che vanno ad arricchire i sapori.
Grande varietà anche di insalate tipiche giapponesi, per esempio con il tofu. Infine, i saké. Si conoscono bene le birre giapponesi, ma non i sakè. E allora il Ramen Bar Akira dalle 24 alle due, si trasforma in Sakè bar dove si potranno gustare diverse marche della bevanda di riso tipica del Giappone. “Non vi serviremo solo cibo - garantisce Akira - ma anche storia e tradizione”.