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Papa in Armenia: "Dialogo per unità fra cristiani in un mondo così diviso"

Papa Francesco accolto all'aeroporto di Erevan dal Supremo Patriarca Karekin II (primo a sinistra) e dal presidente della Repubblica dell'Armenia Serzh Sarkisian (Afp) - AFP
Papa Francesco accolto all'aeroporto di Erevan dal Supremo Patriarca Karekin II (primo a sinistra) e dal presidente della Repubblica dell'Armenia Serzh Sarkisian (Afp) - AFP
24 giugno 2016 | 09.55
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"Il mondo, purtroppo segnato da divisioni e conflitti come pure da gravi forme di povertà materiale e spirituale, compreso lo sfruttamento delle persone, persino di bambini e anziani, attende dai cristiani una testimonianza di reciproca stima e fraterna collaborazione". Parla così Papa Francesco, arrivato in Armenia, durante la visita di preghiera alla cattedrale armena di Etchmiadzin, al fianco del patriarca Karekin II.

Il pontefice sottolinea "il cammino che la Chiesa Cattolica e la Chiesa Apostolica Armena hanno compiuto attraverso un dialogo sincero e fraterno, al fine di giungere alla piena condivisione della mensa eucaristica. Lo Spirito Santo - invoca Francesco - ci aiuti a realizzare quell’unità per la quale pregò nostro Signore, affinché i suoi discepoli siano una cosa sola e il mondo creda".

Il Papa ricorda "il decisivo impulso dato all'intensificazione dei rapporti e al rafforzamento del dialogo fra le nostre due Chiese". Per il pontefice "il paziente e rinnovato impegno verso la piena unità, l’intensificazione delle iniziative comuni e la collaborazione in vista del bene comune, sono come luce fulgida in una notte oscura e un appello a vivere nella carità e nella mutua comprensione anche le differenze".

Per Francesco, "lo spirito ecumenico acquista un valore esemplare anche al di fuori dei confini visibili della comunità ecclesiale e rappresenta per tutti un forte richiamo a comporre le divergenze con il dialogo e la valorizzazione di quanto unisce". Inoltre, "impedisce la strumentalizzazione e la manipolazione della fede, perché obbliga a riscoprirne le genuine radici, a comunicare, difendere e propagare la verità nel rispetto della dignità di ogni essere umano. In tal modo - conclude il Papa - si offre al mondo, che ne ha urgente bisogno, una convincente testimonianza di Cristo".

"La fede in Cristo non è stata per l'Armenia quasi come un abito che si può indossare o togliere a seconda delle circostanze o delle convenienze, ma una realtà costitutiva della sua stessa identità, un dono di enorme portata da accogliere con gioia e da custodire con impegno e fortezza, a costo della stessa vita" rimarca Bergoglio.

"La fede ha conferito all'Armenia la sua peculiare identità e l'ha resa messaggera di Cristo tra le Nazioni - ricorda il pontefice - Cristo è la vostra gloria, la vostra luce, il sole che vi ha illuminato e vi ha donato una nuova vita, che vi ha accompagnato e sostenuto, specialmente nei momenti di maggiore prova".

"L'Armenia - sottolinea il Papa - fin dall'anno 301, ha accolto il Cristianesimo quale sua religione, in un tempo nel quale nell’Impero Romano ancora infuriavano le persecuzioni. Voglia il Signore benedirvi per questa luminosa testimonianza di fede, che dimostra in modo esemplare la potente efficacia e fecondità del battesimo ricevuto con il segno eloquente e santo del martirio, che è rimasto un elemento costante della storia del vostro popolo".

L'aereo con a bordo il pontefice, partito questa mattina alle 9.20 dallo scalo romano di Fiumicino, è atterrato all'aeroporto internazionale di Erevan, dopo circa quattro ore di volo. Ad accogliere il Papa, sono stati il presidente della Repubblica dell'Armenia Serzh Sargsyan con la consorte e il Supremo Patriarca e Catholicos di tutti gli armeni Karekin II, nonché una rappresentanza di fedeli con un coro di bambini che hanno offerto a Francesco il pane e il sale di benvenuto.

Dopo l'esecuzione degli inni, gli onori militari e la presentazione delle rispettive delegazioni, Papa Francesco e Karekin II si sono trasferiti in auto alla sede apostolica di Etchmiadzin, per la visita di preghiera alla Cattedrale. Si tratta del 14esimo mo viaggio apostolico del Pontificato. Un viaggio apostolico, spiega Radio Vaticana, carico di significati, prima tappa della visita nel Caucaso, che verrà completata a settembre prossimo col la Georgia e l’Azerbaigian. Papa Francesco va in Armenia 15 anni dopo la visita di Giovanni Paolo II .

L’Armenia deve risolvere ancora oggi il conflitto territoriale con l’Azerbaigian. Al centro della questione, la regione del Nagorno-Karabach, enclave a maggioranza armena in territorio azero. Ma, soprattutto, la ferita più profonda risale al 1915, quando un milione e mezzo di armeni, soprattutto cristiani, vennero orrendamente trucidati per mano dell’esercito ottomano - una vicenda che divide Armenia e Turchia. Ankara non accetta il termine “genocidio” per definire quel massacro.

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