"A Reggio Emilia una docente precaria da 14 anni è stata risarcita con 35 mila euro". Lo dichiara in una nota l'Anief, spiegando che il Tribunale del Lavoro ha accolto il ricorso promosso dal sindacato "riconoscendo la violazione da parte del Ministero di norme di carattere imperativo perché afferenti al diritto comunitario, a partire dalla Direttiva 1999/70/CE".
"Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Irene Lo Bue ottengono una sentenza esemplare - spiega l'Anief - in favore dei docenti precari, confermando l'illegittimo abuso da parte dell'amministrazione scolastica dei contratti a termine e che la normativa italiana risulta irrispettosa dei dettami euro-unitari perché 'consente, di fatto, di soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali, derivanti dalla mancanza strutturale di personale di ruolo' e discrimina i docenti a tempo determinato non riconoscendo loro le medesime progressioni stipendiali previste per i docenti di ruolo".
"Abbiamo ottenuto giustizia e continueremo a batterci in tutte le sedi opportune per condurre il Ministero dell’Istruzione al pieno rispetto di tutti i lavoratori precari della scuola che hanno diritto alla stabilizzazione, invece allontanata nel tempo abusando della loro professionalità", dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal.
Il sindacato ricorda che "è possibile ricorrere, tramite il portale Anief, per chiedere l’immissione in ruolo, il riconoscimento degli scatti stipendiali e l’estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto. È possibile, infine, ricorrere per farsi riconoscere, ai fini della mobilità, il servizio pre-ruolo con il medesimo punteggio attribuito al servizio di ruolo".