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Matrimoni, promotori ddl: "Con legge su accordi unioni più serene"

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16 marzo 2016 | 17.09
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Sarà discussa in commissione giustizia quasi sicuramente prima dell'estate, di certo dopo che sarà licenziata la legge sulle unioni civili, la norma che introduce nell'ordinamento italiano i patti prematrimoniali, quegli accordi che stabiliscono preventivamente le regole di un eventuale divorzio. I primi firmatari della proposta di legge sono i deputati Alessia Morani del Pd e Luca D'Alessandro di Ala, che all'Adnkronos spiega: "si tratta della possibilità, attualmente non prevista in Italia, di siglare patti precedenti al matrimonio per concordare in anticipo l'eventuale fine del matrimonio".

"L'obiettivo che mi sono posta - afferma Morani - è quello di creare uno strumento attraverso il quale le persone possano avvicinarsi all'istituto del matrimonio con maggiore serenità e più libertà, in modo che nel momento di massima affettività si possa decidere cosa fare nel futuro anche nel momento in cui l'amore finisce. Purtroppo sappiamo che sono tanti le separazione e i divorzi, questo è un modo per affrontarli in maniera meno conflittuale".

La necessità di una legge che prevede accordi prematrimoniali nasce anche dall'attuale testo sulle unioni civili "che presto diventerà legge e che prevede - aggiunge D'Alessandro - che una coppia che sceglie una unione civile possa siglare accordi. Questo di fatto crea una sperequazione fra le coppie che si sposano e quelle che scelgono una unione civile. E un paradosso e potrebbe addirittura configurare la violazione dell'articolo 3 della Costituzione sull'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Ecco perché un'innovazione normativa - conclude - si rende ancora più urgente".

Secondo Gianettore Gassani, presidente dell'Associazione Matrimonialisti Italiani, una legge per inserire nell'ordinamento gli accordi prematrimoniali "non mortifica il matrimonio, anzi lo responsabilizza ma è auspicabile che questi patti siano stipulati nel pieno rispetto del diritto delle persone, tenendo conto dei soggetti deboli della famiglia".

"Il matrimonio normalmente basato sull'amore non finirebbe comunque per diventare un mero contratto. In Italia -rimarca Gassani- dove non sono previsti patti prematrimoniali perchè si teme che possano mortificare il matrimonio, il 70% degli italiani opta per la separazione dei beni. Già questa scelta giuridicamente comporta un moltissime cose, ma gli italiani la sottovalutano. All'estero la comunione dei beni può essere negoziata in separazione solo con l'intervento degli psicologi o dei tecnici che verifichino la concreta comprensione da parte dei coniugi del significato di questa scelta. In Italia questo patto prematrimoniale si stipula semplicemente barrando una x davanti al prete".

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