"L’indagine ha rivelato la sistematica e diffusa violazione delle norme. Ha palesato il ricorso generalizzato e indiscriminato a procedure prive di evidenza pubblica, con il conseguente incremento di possibili fenomeni distorsivi che agevolano il radicarsi di prassi corruttive". E' quanto rileva la relazione dell'Autorità nazionale Anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone, sulla situazione degli appalti nella Capitale. Secondo quanto riportano 'la Repubblica' e 'Il Messaggero', il rapporto dell'Anac denuncia un metodo 'sistematicamente' irregolare negli anni 2012-2014.
Inutilmente Roma Capitale, con i suoi numerosi dipartimenti, ha cercato di difendersi inviando a Cantone, dopo il primo rapporto del settembre 2015, altrettanti dossier “a difesa”. Nella relazione si confermano i rilievi mossi già da Anac che parla inoltre di "ricadute negative sulle prestazioni e per l'incremento dei costi. Emergono "18 tipi di violazioni differenti dei Dipartimenti del Comune di Roma".
Il Dipartimento dove sono state riscontrate più irregolarità, osserva 'Il Messaggero', è quello delle Politiche Sociali dove si concentra la più alta percentuale di appalti assegnati senza gara. Cantone, osserva 'la Repubblica', individua un ricorso facile alla 'procedura negoziata', il contrario di una gara pubblica a cui tutti possono partecipare, ma spesso mancano i presupposti per la procedura e si cercano sempre gli stessi soggetti.