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Nunzio apostolico a Bangui: "Centrafrica aspetta il Papa per voltare pagina"

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP
21 novembre 2015 | 17.30
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"La decisione di non cambiare in alcun modo i piani di viaggio di Papa Francesco non è testardaggine, ma la conseguenza di un'attenta valutazione di quella che è l'effettiva realtà sul terreno". Mons. Franco Coppola, Nunzio apostolico nella Repubblica Centrafricana, commenta così all'Adnkronos il clima di preoccupazione per la visita africana del Papa, cresciuto dopo gli attacchi di ieri a Bamako. Il rappresentante vaticano rassicura da Bangui circa l'arrivo di Bergoglio nella capitale della Repubblica Centrafricana, previsto per il prossimo 29 novembre, dopo le tappe del viaggio apostolico in Kenya e Uganda.

"La situazione qui è sì di conflitto, di un conflitto dimenticato, con pochi testimoni oculari e oggetto di troppi pregiudizi, ma in nessun modo -spiega il Nunzio apostolico- può essere paragonato al problema che sta vivendo in questo momento l’Europa con l’Isis. Questa è una guerra civile tra due fazioni che si contendono il potere: entrambe non hanno nulla contro il Papa, anzi hanno dichiarato che Francesco è il benvenuto".

Riferendosi agli attacchi terroristici che hanno colpito il Mali, Mons. Coppola afferma che a Bangui "non c'è niente da temere" e che si sta lavorando perché "non sia al sicuro solo il Papa ma anche la popolazione, perché deve essere una festa per tutti". Sulla complessa situazione in Centrafrica, il nunzio apostolico racconta di "un Paese che soffre e a cui quotidianamente vengono inferte delle ferite, tra persone uccise e case incendiate. È un Paese dove ci sono tante armi - prosegue - e ci può sempre essere qualche 'testa calda', è vero, ma il Papa è benvoluto da tutti".

Per quanto riguarda il sentimento delle persone che attendono l'arrivo del Pontefice, monsignor Coppola auspica "che la visita aiuti la gente a voltare pagina e che il suo arrivo faccia proclamare una specie di tregua. Una tregua così bella - sottolinea - da far venire a tutti la voglia di continuarla, perché per ora sembra impossibile arrestare questa spirale di violenze e vendette".

"Noi ci auguriamo che la visita di Francesco porti un messaggio forte: che convinca gli Africani a smettere di farsi giustizia da soli e che li esorti a cercare di costruire un avvenire accettabile per il Paese", prosegue il Nunzio apostolico per la Repubblica Centrafricana.

"In questi giorni, a Bangui - dice monsignor Coppola- tutti parlano esplicitamente di un evento straordinario, contro cui nessuno ha e ha avuto niente da dire e di cui tutti si sentono onorati, che siano musulmani o cristiani".

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