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Concordia, legale di Schettino presenta ricorso: "E' innocente, va assolto"

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24 settembre 2015 | 15.01
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Francesco Schettino "va assolto". E' quanto chiede l'avvocato Saverio Senese, legale dell'ex comandante della Costa Concordia, che oggi ha depositato presso il palazzo di giustizia di Napoli i motivi di appello contro la sentenza di primo grado, con condanna a 16 anni di reclusione, emessa lo scorso 11 febbraio dal Tribunale di Grosseto.

L'avvocato Senese ha consegnato la sua memoria di 280 pagine all'ufficio per le impugnazioni fuori sede, che ora dovrà smettere le carte alla Corte d'Appello di Firenze, dove si svolgerà il giudizio di secondo grado nei confronti di Schettino per il naufragio della Concordia, avvenuto davanti al porto dell'isola del Giglio il 12 gennaio 2012, che costò la vita a 32 persone.

"Nonostante il grande impegno profuso dai primi giudici, che hanno svolto un lavoro eccellente - ha detto l'avvocato Saverio Senese all'Adnkronos - sono portato a pensare che essi siano incorsi in gravi errori e in valutazioni molto discutibili. Sono convinto che la sentenza sia sbagliata e che quindi possa trovare ampia riforma. Pertanto chiedo l'assoluzione".

A parere del legale di Francesco Schettino, i giudici del Tribunale di Grosseto non avrebbero valutato "in maniera adeguata", come peraltro cerca di dimostrare nelle 280 pagine dei motivi del ricorso in appello, "le prove obiettive e testimoniali a favore dell'imputato". La sottovalutazione di talune prove avrebbe portato "i primi giudici" a compiere "una serie di errori" nella conclusione del processo, per cui "la sentenza va riformata con l'assoluzione".

"Riteniamo che Schettino sia stato condannato ingiustamente, non c'è alcun dubbio", ha commentato l'avvocato Saverio Senese. "Chiediamo l'assoluzione piena di Schettino - ha aggiunto il legale del foro di Napoli - Crediamo di avere degli argomenti per dimostrare che la sentenza di condanna è sbagliata".

Nei giorni scorsi anche la Procura di Grosseto ha presentato il ricorso in appello contro la sentenza del tribunale del capoluogo maremmano. I pubblici Maria Navarro, Stefano Pizza e Alessandro Leopizzi, titolari dell'inchiesta sul naufragio della Concordia, non hanno ritenuto congrua la pena di 16 anni inflitta a Schettino. La Procura aveva chiesto, infatti, una condanna a 26 anni di carcere. "Alla responsabilità titanica di Schettino, deve corrispondere una pena esemplare", hanno motivato i pm. Adesso spetterà alla Corte d'Appello di Firenze fissare la data d'inizio del processo.

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