Escludere gli stranieri dal servizio civile è incostituzionale. Lo ha deciso la Consulta, ritenendo che l’esclusione impedisce loro "di concorrere a realizzare progetti di utilità sociale - si legge nella sentenza depositata oggi - e di conseguenza di sviluppare il valore del servizio a favore del bene comune" e "comporta una ingiustificata limitazione al pieno sviluppo della persona e all’integrazione nella comunità di accoglienza”. Secondo la Corte Costituzionale, il fatto che il servizio civile sia finalizzato alla difesa della Patria non comporta la riserva in favore dei soli cittadini italiani, perché la difesa deve essere intesa nel senso più ampio di cooperazione alla crescita della società.
"Giunge a conclusione il lungo percorso avviato a favore di un passaggio fondamentale per la inclusione dei giovani stranieri residenti in Italia", dichiara l'Asgi, l'associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione che aveva promosso il ricorso. "Da oggi tutti i giovani stranieri regolarmente soggiornanti hanno diritto di accedere alla selezioni per il servizio civile", commenta.
Si tratta di "una decisione importantissima – spiega l’avvocato Alberto Guariso che ha difeso il cittadino pakistano, e le associazioni Asgi e Apn che avevano promosso il ricorso – che incide sulla nozione stessa di cittadinanza e di patria : sono cittadini tutti coloro che condividono le sorti della comunità nella quale vivono e ad essi spetta uguaglianza di diritti e doveri”.
La vicenda, racconta in una nota l'Asgi, aveva preso avvio ormai oltre tre anni fa, quando un giovane pakistano si era visto rifiutare la partecipazione al servizio civile per mancanza del requisito della cittadinanza. Il Tribunale di Milano e la Corte d’Appello di Milano avevano ritenuto che già oggi il decreto legislativo 77 del 2002 potesse essere interpretato nel senso di includere gli stranieri e per tale motivo avevano ordinato al Ministero di rimuovere dal bando il divieto di accesso agli stranieri.
Il giudizio nel frattempo è proseguito e la Corte di Cassazione, a sezioni unite, ha sollevato la questione costituzionalità della norma per contrasto con il principio di uguaglianza.