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Migranti: Roma, alla Stazione Tiburtina tornati i profughi

Un'altra giornata di 'passione' tra la ricerca di un riparo e fughe alla vista della polizia

(Adnkronos)
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12 giugno 2015 | 13.18
LETTURA: 3 minuti

Ancora una giornata in strada, tra la ricerca di un luogo dove poter riposare e trovare riparo dal sole e fughe alla vista della polizia, per la paura di essere identificati e rimanere 'intrappolati' in Italia, perdendo la possibilità di raggiungere il nord Europa e fare là richiesta d'asilo (FOTO).

Continua l'odissea dei profughi etiopi ed eritrei accampati nella zona della stazione Tiburtina, a Roma. Per giorni sono rimasti nel quartiere indisturbati, in attesa di poter ripartire: qualche bottiglia d'acqua, una coperta o un cartone buttato per terra sotto gli alberi e nelle aiuole in attesa della riapertura delle frontiere e dello stop alla sospensione di Shengen. Poi ieri, all'arrivo della polizia che voleva identificarli, nella piazza si è scatenato un fuggi fuggi generale: 18 sono stati portati all'ufficio immigrazione, gli altri, qualche centinaio, sono scappati e si sono dispersi. Ma, finite le operazioni di identificazione, già ieri sera i migranti erano tornati 'visibili'.

Alcuni hanno trovato accoglienza nel centro Baobab di via Cupa a metà strada tra piazza Bologna e la stazione ferroviaria, dove donne, anche in gravidanza, e bambini trascorrono la mattinata seduti ai lati della strada perché il cortile del centro non è in grado di ospitare tutti. Altri si muovono per le strade del quartiere, c'è chi trova riparo sotto gli alberi di via Tiburtina. Tutti raccontano di voler ripartire. "Milano - dice uno di loro - poi vogliamo arrivare in Germania".

Poco dopo mezzogiorno però, in via Tiburtina, all'angolo con via Cupa, dove nel frattempo è arrivato anche il camper medico della Croce Rossa, si rivedono le stesse scene di ieri, con l'arrivo della Polizia davanti all'entrata del centro Baobab e i profughi nuovamente in fuga verso piazzale del Verano, in attesa di poter ritornare.

"Ieri sono stato li fino all'una e trenta. La situazione è drammatica e dobbiamo tutti organizzarci un po' meglio. Da questa mattina alle 8 siamo in riunione per risolvere questa vicenda - dice all'Adnkronos il presidente del II municipio Giuseppe Gerace - Ci sono i miei assessori con il dipartimento politiche sociali in giro per il municipio per lavorare su questa emergenza. Un municipio non ha ne' risorse ne' competenze ma tentiamo di dare il nostro contributo ad una situazione molto difficile. Rimane il punto dell'accoglienza dignitosa che deve avvenire per quanto possibile in armonia col territorio". "C'è un allarmismo che va smontato - sottolinea - parliamo di transitanti, di donne, bambini. Bisogna fare sapere alle persone quello che hanno di fronte".

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