Si tratta di un trentenne. Richiesta la convalida del fermo e l'emissione immediata dell'ordine di custodia cautelare in carcere. E' stato incastrato dall'identikit diffuso dalla polizia. Un altro tassista lo ha riconosciuto: gli aveva chiesto di accompagnarlo nella stessa zona della violenza e poi non gli aveva pagato la corsa. In casa sua trovati i vestiti indossati venerdì, giorno dello stupro
Simone Borgese è stato arrestato nella notte per aver rapinato e stuprato la tassista aggredita venerdì scorso a Roma . Il 30enne, sottoposto a fermo di indiziato di delitto per violenza sessuale e rapina, ha confessato.
Il pubblico ministero Eugenio Albamonte ha richiesto al gip di Roma la convalida del fermo e l'emissione immediata dell'ordine di custodia cautelare in carcere. Mercoledì si terrà l'interrogatorio di garanzia e di convalida. Borgese sarà ascoltato dal gip Flavia Costantini a Regina Coeli a cominciare dalle 9.30. Alla richiesta di Albamonte è stato allegato anche il verbale di interrogatorio al quale l'uomo è stato sottoposto. Il pm inoltre riceverà nei prossimi giorni le risposte sugli esami del dna e di altri prelievi salivari disposti nel corso delle immediate indagini. Per quanto riguarda le ammissioni, agli inquirenti in maniera pacata il 30enne ha raccontato in maniera particolareggiata tutti i momenti dell'aggressione cercando anche di dare una giustificazione del raptus che lo ha preso dopo che era salito sul taxi.
Intorno alle 7 di venerdì, Borgese si era fatto portare dalla tassista nella zona appartata della 'Piana del Sole', fingendo di dover andare in un casolare che si trova proprio al termine di una strada chiusa, non più asfaltata, in una laterale di via Pescina Gagliarda.
Appena imboccata la strada sterrata, invece, il cliente ha aggredito la vittima, l'ha immobilizzata per i capelli, le ha sferrato un pugno e l'ha costretta a un rapporto sessuale. Poi l'ha rapinata del portafoglio e ha cercato anche di rubarle le chiavi della macchina, il cellulare e gli occhiali da sole, ma la vittima, lo ha afferrato per la camicia e gli ha fatto cadere gli oggetti, mentre l’uomo scappava tra i campi.
Dopo una serie di indagini della polizia, coordinate dalla procura e supportate da attività tecniche, sopralluoghi, analisi delle rapine e dei furti ai danni dei tassisti e, in particolare, di quelle avvenute nella zona della violenza, è stato diffuso l’identikit dello stupratore, elaborato dal gabinetto di polizia scientifica. Proprio grazie all'identikit sono arrivate diverse segnalazioni tra le quali quella di un tassista che ha raccontato di aver accompagnato un cliente, somigliante a quello ritratto nell’identikit, in una delle strade limitrofe a via Pescina Gagliarda.
Il tassista, inoltre, ha raccontato che lo sconosciuto non gli aveva pagato la corsa, ragion per cui si era fatto lasciare il numero di cellulare. La dichiarazione del tassista è stata comparata con l’analisi effettuata sui furti e sulle rapine commesse in zona e con le indicazioni ulteriori raccolte su strada dagli agenti. Grazie al numero telefonico, gli agenti sono risaliti al trentenne: in una sua foto la vittima lo ha riconosciuto come l'aggressore.
Sono così scattate le ricerche e l'uomo è stato rintracciato in via Pineta Sacchetti, all'angolo con via Alciato, dove ha provato a scappare in ogni modo, ma è stato bloccato dagli agenti che lo hanno portato in Questura. Dopo essere stato sentito dal pm, alla presenza dell’avvocato, è stato sottoposto a fermo di pg da parte degli agenti della 'IV Sezioni Reati sessuali e in danno di minori' della squadra mobile.
Il fermato, fa sapere la polizia, ha ammesso le proprie responsabilità e, nel corso di una perquisizione domiciliare, è stato trovato il vestiario indossato al momento della violenza e descritto dalla vittima.
CAMPIDOGLIO PARTE CIVILE - "Il Campidoglio ha deciso che si costituirà parte civile nel processo contro lo stupratore della tassista. Come ho detto fin dall’inizio, si tratta di un crimine terribile che colpisce l’intera città, compiuto oltretutto ai danni di una lavoratrice che stava svolgendo un servizio pubblico". Lo dice in una nota Ignazio Marino, sindaco di Roma. "Ho manifestato alla vittima tutta la mia vicinanza rispettando le sue ovvie esigenze di riservatezza. Roma è al suo fianco", conclude.