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Cassazione: Bernaroli, da mia moglie forza andare avanti, ora matrimoni gay

La transessuale commenta all'Adnkronos la sentenza della Cassazione che ha riconosciuto la validità delle nozze nonostante il cambio di sesso: "Dopo tanti anni è un traguardo per noi in primis. Festeggeremo senza esagerare, ma è la sentenza della Consulta la nostra festa"

Alessandra Bernaroli
Alessandra Bernaroli
21 aprile 2015 | 16.04
LETTURA: 3 minuti

"In questi anni ho tratto forza in una battaglia durissima da due cose: l'amore per mia moglie e il fatto di credere che ero nel giusto e che la mia era una questione di civiltà importante per tutti". Alessandra Bernaroli, la donna che ha cambiato sesso (un tempo era Alessandro) ma ha deciso di preservare il matrimonio con un'altra donna sfidando la legge, commenta all'Adnkronos la sentenza della Cassazione che le ha dato ragione, stabilendo che il matrimonio resta valido anche dopo il cambio di sesso.

"Siamo contentissime - dice a caldo, appresa la sentenza della Corte - dopo tanti anni è un traguardo per noi in primis. Festeggeremo senza esagerare, ma è la sentenza della Consulta la nostra festa". Quest'anno le due donne festeggiano i 10 anni di matrimonio. "Siamo sposate dal 2005 - racconta Bernaroli - fidanzate dal '95. Questa è la più bella soddisfazione possibile".

"Queste Corti - dice - hanno temporeggiato, forse per dare modo alla politica di riscattarsi sul tema dei diritti civili. Ma dopo tanti moniti le soluzioni non arrivavano, dunque la Corte ha avuto il coraggio di prendere una decisione in linea con un risultato che ormai è il patrimonio della maggior parte dei paesi europei e non solo. Adesso speriamo che questa nostra vittoria possa dare l'impulso che mancava alla politica per andare avanti nel modo giusto". Per Bernaroli, "la soluzione si chiama matrimonio e non unione civile, che sarebbe un vero e proprio schiaffo al progresso".

"Non si può - dice - continuare a relegare le persone che hanno una orientamento sessuale diverso. In questi giorni in cui celebriamo la Liberazione, non nascondo che queste modalità mi ricordano un po' le leggi del '38. Ed è molto triste che dopo tanti anni non si sia appresa la lezione, nonostante tante battaglie".

"Nessuna religione può offendere la dignità umana - dice ancora Bernaroli all'Adnkronos - nessun cattivo politico può portare avanti battaglie ingiuste per mantenere e aggrapparsi a una poltrona che non rappresenta e non tutela i diritti dei cittadini".

La storia di Alessandra Bernaroli è ora destinata a fare giurisprudenza, "tutelando altre storie simili alla mia". Una vicenda che aveva fatto discutere la sua. Nata Alessandro, quando era ancora uomo si era sposata con una donna, Alessandra anche lei. Poi Bernaroli ha iniziato il percorso di transizione per diventare donna. Ma il Comune di Bologna, dove le due coniugi risiedono, aveva annullato il loro matrimonio d'ufficio, nel 2009.

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