Il presidente del Consiglio in conferenza con il premier maltese: "Siamo in presenza di un grave momento di crisi umanitaria che come tale va affrontato e gestito sulla base del diritto internazionale umanitario". Mattarella: "Ue non ignori dramma". Gentiloni: "L'Italia fa già molto più della sua parte". Il piano Ue: rafforzamento Triton e cattura barche trafficanti. Tragedia al largo della Libia, affonda barcone: si temono 700 morti. Monsignor Perego: "Nuova tragedia uno scandalo della politica europea". Frontex: "Facciamo quel che possiamo". Negli ultimi anni migliaia i morti nel canale di Sicilia. Il generale Tricarico: "Droni per bombardare la barche sulle spiagge libiche. Così si riducono gli sbarchi senza versare sangue"
La nave Gregoretti arriverà a Catania alle 23,30 con i 27 superstiti del naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica nelle acque libiche dove avrebbero perso la vita almeno 700 persone. "I sopravvissuti al naufragio a largo della Libia sono solo uomini. Al momento un unico testimone ha parlato di 200 donne e 50 bambini tra le vittime", ha detto il procuratore capo di Catania Giovanni Salvi.
Il vertice Ue - L'Unione europea sta considerando di raddoppiare i finanziamenti per la sua missione di pattugliamento nel Mediterraneo Triton. Lo ha detto il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maiziere, precisando che il suo Paese "sostiene" la proposta, avanzata dalla Commissione europea ad una riunione dei ministri degli Esteri e degli Interni a Lussemburgo.
I ministri, ha aggiunto, stanno anche discutendo un piano di dieci punti proposto dall'esecutivo Ue per affrontare la crisi migratoria nel Mediterraneo.
Renzi - "Quello che sta avvenendo nel Mediterraneo è molto più di un naufragio, siamo in presenza di un grave momento di crisi umanitaria che come tale va affrontato e gestito sulla base del diritto internazionale umanitario e che richiede una risposta solida di tutta la comunità internazionale". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa congiunta con il premier maltese Joseph Muscat.
"Con l'Unione europea dobbiamo dimostrare che non è solo un problema di Malta o dell'Italia - ha aggiunto - se un continente ha una idea di dignità dell'uomo non può accettare che ci siano degli essere umani rinchiusi nelle navi e venduti ai commercianti di uomini". E ancora: "Bombardare prima" le navi che trasportano gli immigrati "lo pensano i professionisti dei talk show".
"Vedo che si utilizza l'espressione blocco navale, ma tecnicamente il blocco avrebbe come effetto un gigantesco regalo agli schiavisti, che metterebbero le barche in mare e la lascerebbero andare e chi fa il blocco sarebbe costretto a prendere i migranti, come una sorta di corridoio gestito dagli schiavisti".
Prima della conferenza stampa, Renzi aveva parlato ai microfoni di Rtl 102.5: "Tutti gli italiani pensano che quando c'è un Paese come la Libia dove rischi che ti taglino la testa e quindi sei costretto a fuggire e muori in mare in quel modo, innanzitutto c'è il sentimento di cordoglio, di dolore, altrimenti di questa tragedia diamo solo l’aspetto statistico. Non stiamo parlando di numerini ma di persone. Questo è il primo punto. Rimaniamo umani, partiamo da questo. L'Italia - aggiunge Renzi - resta un Paese di civiltà".
"La comunità internazionale non ha avuto una visione, una strategia sulla Libia" dopo la caduta di Gheddafi, ha detto il premier. Che ha fatto sapere poi come il governo italiano "chiederà al Consiglio europeo e all'Europa di affrontare il tema della Libia in modo più serio. Il mare è una brutta bestia e non si potrà mai militarizzarlo tutto. La gestione non può essere solo nel mare", ha aggiunto il premier.
"Io ho chiesto che l'Europa giovedì, dopo aver fatto riunioni su tutto, anche sul pesce palla, dedichi un Consiglio europeo al problema dei migranti".
Renzi dice no all'ipotesi del blocco navale: "Il blocco navale in acque internazionali significa far fare il taxi agli scafisti. Lo si dica a chi lo propone". "Diverso il ragionamento -aggiunge il premier- se potessimo farlo in acque territoriali libiche. Ma ci vuole un accordo internazionale, e soprattutto un accordo con il governo libico, che tuttavia è diviso. O altrimenti dovremo dichiarare guerra, ma si può fare?".
"In questo momento intervenire in Libia con forze internazionali in terra ferma è un rischio assolutamente eccessivo. Si parla di peace keeping, ma lì non c'è la pace", ha concluso Renzi".
Merkel - E' chiaro a tutti nel governo tedesco che si deve fare qualcosa per prevenire ulteriori incidenti, per prevenire morti di massa nel Mediterraneo". Ad affermarlo è Steffen Seibert, portavoce della cancelliera tedesca, Angela Merkel, secondo cui la Germania ed i suoi partner europei devono muoversi rapidamente per concordare nuove misure per scongiurare altre tragedie del genere. "Adesso dobbiamo muoverci molto rapidamente per concordare misure appropriate", ha spiegato Seibert.
Lega - "Blocco navale, stop a partenze e basta arricchire scafisti e terroristi! Meno persone partono, meno muoiono". Lo scrive in un tweet il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini.
Blocco navale e campi profughi in Libia. Questa, per il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, la soluzione per fermare le tragedie in mare. A margine dell'inaugurazione del nuovo terminal 1 all'aeroporto varesino della Malpensa, commentando la tragedia avvenuta ieri nelle acque del Mediterraneo, con il ribaltamento di un barcone e la morte di oltre 700 migranti, il governatore spiega: "L'Unione europea e le Nazioni unite devono andare in Libia. Bisogna andare lì, fare lì i campi profughi e mettere le navi militari a dieci miglia dalle coste della Libia perché se qualcuno parte viene riportato indietro. Così si salvano le vite umane, sennò sono solo chiacchiere".
Quanto alle politiche adottate dal governo, Maroni dice: "Ho sentito solo chiacchiere dal governo. Renzi dice: 'Ci vuole una strategia'. Bene, ma bisogna darsi una mossa".
"Questi muoiono perché partono. Bisogna fermare le partenze. E fermare le partenze si può fare con i campi profughi in Libia e il pattugliamento davanti alle coste libiche". Ma, sottolinea, non bisogna perdere ulteriore tempo: "Bisogna decidere. Renzi invece continua a chiacchierare e l'Europa non c'è. Bisogna partire subito e questa è la soluzione". Infine, a chi gli chiede se non ritenga le dichiarazioni di Matteo Salvini "demagogiche', risponde: "Demagogico è continua a fare chiacchiere, a parlare di Europa e accettare, perché così si accettano, le morti in mare. Bisogna agire, non chiacchierare". E conclude: "Noi facciamo appello perché si facciano le cose subito e le cose da fare sono le due che ho detto".