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Chiesa: emorragia di fedeli, il parroco ricorre al richiamo per 'pecorelle smarrite'

Preoccupato per le continue defezioni, Don Luigi Caria dà vita a una singolare campagna a Nemi (Roma): "La gente viene a battezzare i figli e poi non si vede più, così ho pensato a un chiaro monito"

Il manifesto-spot di don Luigi Caria
Il manifesto-spot di don Luigi Caria
09 aprile 2015 | 15.44
LETTURA: 5 minuti

E' sos di fedeli nelle parrocchie. Un'emorragia che, tra i parroci, si cerca di tamponare ricorrendo persino a ingegnosi richiami per 'pecorelle smarrite'. A Nemi, comune dei Castelli Romani, il parroco di Santa Maria del Pozzo don Luigi Caria, preoccupato per le continue defezioni, ha dato vita ad una vera e propria campagna anti-abbandono, prendendo spunto addirittura dagli spot che invitano a non abbandonare gli animali.

Da diverso tempo, nella bacheca della parrocchia, don Luigi ha affisso un manifesto. 'Campagna contro l'abbandono del battesimo', è il titolo che risveglia la curiosità. Scrive poi il prete: "Ogni anno migliaia di battesimi versano in stato di abbandono, in quanto vengono lasciati dai loro proprietari nelle 'piazzole' dei registri parrocchiali. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per fermare questa tragedia. Da ora in poi fai una scelta responsabile. Adotta il tuo battesimo e portalo sempre con te!".

Don Luigi Caria spiega all'Adnkronos il senso dell'originale iniziativa: "ho preso spunto dagli spot con cui, soprattutto in estate, si invitano i padroni degli animali a non abbandonarli per lanciare un messaggio forte ai fedeli. E la cosa ha destato molta curiosità. Il fatto è che, di domenica in domenica, vedo tantissime persone che corrono a battezzare i loro figlioli ma poi in chiesa non si vedono più". Al che il parroco ha pensato di correre ai ripari. Più che altro ha voluto indirizzare un monito alle 'pecorelle smarrite'. "Il battesimo è come se ormai comparisse solo nei registri. Voglio dire che il battesimo è un atto che andrebbe fatto con una maggiore consapevolezza e che si dovrebbe dare un seguito al gesto, non dimenticarlo", argomenta il prete che analizza cambiamenti religiosi e secolarizzazione.

Il battesimo, per dirla con il sociologo Marco Marzano, docente all'università di Bergamo e autore del libro-inchiesta 'Quel che resta dei cattolici', "è come andare a fare il vaccino. La gente oggi - afferma Marzano - battezza i bambini come fosse un atto civile. E' un'occasione di socialità, per fare festa, per rivedere i parenti e banchettare. Si fa entrare il bambino in società. Non c'è un corrispettivo laico del genere. Che poi c'entri qualcosa con la fede è tutto da vedere. Ecco che allora i parroci cercano di fare leva sul senso di colpa dei fedeli". Il richiamo per 'pecorelle smarrite' ideato da don Luigi ha sortito l'effetto voluto? "Ha destato molta curiosità - spiega il sacerdote - Più che altro la mia intenzione è quella di fare capire che ci deve essere maggiore consapevolezza di quel che si fa".

La defezione dei fedeli, racconta il sociologo, non è solo una faccenda di casa nostra. "E' un fenomeno europeo. Non si tratta di ateismo, intendiamoci - precisa Marzano - è più che altro indifferenza. Quello che viene meno è la civiltà del precetto, dell'andare in chiesa". Marzano parla di una "vasta zona grigia di persone che non hanno una sfiducia attiva nella religione ma nell'epoca moderna le persone fanno le cose se le sentono autentiche". Insomma, "lo spopolamento delle chiese - dice il sociologo - non significa che sia morto Dio ma che la gente ha preso le distanze da certe funzioni che riveste la chiesa. La chiesa dovrebbe essere povera per i poveri come dice il Papa, ma sappiamo che povera non è".

Dalla defezione di fedeli dalle chiese allo sbattezzo, come registra l'Uarr, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, si deve fare i conti anche con le richieste di quanti chiedono di sbattezzarsi. L'unione che raggruppa gli atei sul suo sito mette a disposizione un modulo con il quale si chiede lo sbattezzo. "Dal 20-01 ci sono stati oltre 260 mila download del modulo. Nel 2014 sono stati 30.451 - spiegano -. Da qualche mese il calo di download registrato con l'elezione di papa Francesco si è fermato, e si è tornati ai livelli 'ratzingeriani', picchi esclusi, come accadde nel dicembre 2013". Il gruppo è attivo anche sui social network e registra che su Facebook "gli aderenti allo sbattezzo sono 12.703 e gli upload di sbattezzati.it 3242". Alla sede nazionale Uaar, poi, sono arrivate nel 2014 circa 600 mail per chiedere assistenza con la procedura di sbattezzo.

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