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Scuola: riforma Renzi sconosciuta per 57% studenti

Tre su 5 sostengono di non conoscerla affatto. Tra chi invece ne ha seguito i lavori, solo 1 su 10 è convinto che risolverà i problemi dell’istruzione. Secondo gli studenti i grandi assenti della Buona Scuola sono l’esame di Maturità e il diritto allo studio

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12 marzo 2015 | 12.51
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Il 57% degli studenti è disinformato: sostiene di non conoscere nulla sulla riforma della scuola di Renzi. Tra chi invece ne ha seguito i lavori, solo 1 su 10 è convinto che risolverà i problemi dell’istruzione. Secondo gli studenti i grandi assenti della Buona Scuola sono l’esame di Maturità e il diritto allo studio. E' quanto emerge da un sondaggio svolto dal portale Skuola.net alla vigilia della discussione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge sulla riforma della scuola.

La maggior parte dei 7mila intervistati sostiene però di non conoscere nulla sul tema: si tratta di ben 3 studenti su 5. Un dato che riflette la partecipazione rilevata dal Miur durante le consultazioni online: ad esempio dei 130mila questionari completati sul sito La Buona Scuola, solo il 10% proviene da studenti di scuole medie e superiori.

Se la disinformazione sembra far da padrona tra gli studenti sui temi della politica, anche scolastica, esiste un buon 20% che dichiara invece di aver seguito con interesse i lavori sulla riforma della scuola. Un altro 23%, invece, si è fermato al sentito dire.

A questi ragazzi più o meno preparati sull’argomento Skuola.net ha chiesto un parere diretto: la riforma risolverà i problemi dell’istruzione? Ebbene, la risposta è inequivocabile: sebbene un ottimista 12% si dica fiducioso nei confronti della Buona Scuola, circa il 43% crede che gli interventi saranno efficaci solo in parte e ben il 47% pensa che, addirittura, le problematiche rimarranno tali e quali anche in seguito alla riforma.

Ma quali sono, tuttavia, i punti della Buona Scuola che convincono maggiormente gli studenti? Non c’è un netto distacco tra le preferenze dei ragazzi: secondo gli intervistati la riforma più rilevante è quella che riguarda gli scatti di carriera dei professori in base al merito (22%), seguita dalle misure sull’alternanza scuola lavoro e sul rafforzamento dell’inglese alle elementari (20%).

La manovra di assunzione dei prof precari è giudicata la più importante dal 17%, la digitalizzazione della scuola dal 15%. Non è considerata una priorità, invece, l’aumento di ore di Storia dell’Arte nelle scuole secondarie: tra tutte le iniziative del governo è quella che convince meno e cattura solo il 6% delle preferenze.

Esistono poi tematiche che gli studenti avrebbero voluto fossero affrontate con decisione nel nuovo disegno di legge, ma che sono state toccate solo in parte o che, addirittura, non hanno avuto spazio. Tra i grandi assenti della Buona Scuola spicca su tutti, senza sorprese, l’esame di Maturità: ben 1 ragazzo su 5 avrebbe voluto che il governo avanzasse una proposta di riforma sul tema, probabilmente in seguito agli annunci del ministro Giannini dello scorso autunno.

Ma un altro tema caldo è il diritto allo studio, preferito da 1 studente su 6. Il problema delle classi pollaio e della preparazione ai test di ingresso universitari, che secondo gli studenti dovrebbe essere gestita dalle scuole superiori, tocca circa il 14% degli intervistati. A seguire, il fantasma dell’orientamento, scolastico e universitario, che i ragazzi continuano a sentire insufficiente: il 13% avrebbe voluto avesse un certo peso nella riforma.

Per finire, c’è un 12% dei ragazzi che sente l’esigenza di inserire l’educazione sessuale e sentimentale a scuola. Poco sentito il problema dell’integrazione: solo il 6% avrebbe voluto nella Buona Scuola misure per migliorare l’inserimento degli studenti stranieri.

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