Vigilantes, porte blindate, telecamere e cassaforte. Sono le misure di sicurezza messe in campo dalle farmacie ospedaliere per difendersi dai furti dei medicinali. "I furti sono una minaccia molto forte", spiega Teresa Calamia, direttrice della Farmacia ospedaliera dell'Asl Roma A
Vigilantes, porte blindate, telecamere e cassaforte. Sono le misure di sicurezza messe in campo dalle farmacie ospedaliere per difendersi dai furti dei medicinali. Una minaccia ancora forte, come dimostrano i dati aggiornati di Transcrime, il Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell'Università Cattolica di Milano e dell'Università degli studi di Trento, che ha aggiornato i dati disponibili. Gli armadi della farmacia di una Asl o di un ospedale possono contenere un 'tesoro' in molecole, che può arrivare anche 500 mila euro. "I furti sono una minaccia molto forte - spiega all'Adnkronos Salute Teresa Calamia, direttrice della Farmacia ospedaliera dell'Asl Roma A - per questo servono misure molto rigide e alcune accortezze da non dimenticare".
"In un farmacia ospedaliera ci sono prodotti dal costo molto basso forniti gratuitamente dal Ssn, ma anche confezioni di molecole onco-ematologiche che arrivano a costare 6-7mila euro. Per ovviare alla minaccia di furti abbiamo deciso di acquistarli solo su prescrizione personalizzata e con ordini giornalieri per una terapia al massimo di un mese. Così da limitare le scorse e giacenze negli armadi - suggerisce Calamia - Poi l'ingresso in questi spazi è sorvegliato da telecamere e le chiavi sono custodite in una zona riservata e affidate ai vigilantes di guardia all'ospedale". All'interno di questo 'bunker' può entrare solo personale autorizzato. Un cordone di sorveglianza che negli ultimi anni è stato rafforzato, proprio per evitare spiacevoli sorprese.
