La Cassazione ha reso definitiva la condanna a 7 anni e mezzo nei confronti di Igor Marini, il consulente finanziario che nel 2003, nell'ambito della vicenda Telekom Serbia, accusò decine di persone tra le quali diverse del centrosinistra di aver preso tangenti. Le accuse erano di ricettazione, falso e calunnia. In particolare, la seconda sezione penale presieduta da Antonio Esposito ha respinto il ricorso di Igor Marini e del manager Maurizio De Simone che era stato condannato a 4 anni e 6 mesi.
Si ricorda che il consulente finanziario Marini accusò Romano Prodi, all'epoca presidente del Consiglio, Piero Fassino e Lamberto Dini di corruzione e disse che i tre si nascondevano dietro gli pseudunimi di 'mortadella', 'cicogna' e 'ranocchio'. In primo grado il Tribunale di Roma aveva condannato Marini a 10 anni. Pena ridotta a 7 anni e 6 mesi dalla Corte d'Appello della capitale il 31 ottobre il 2013 e resa definitiva oggi da Piazza Cavour.
Si ricorda ancora che per le vittime della campagna diffamatoria venne anche disposto un risarcimento di centomila euro da liquidare nell'immediato a Francesco Rutelli, Lamberto e Donatella Dini, a Walter Veltroni, a Pietro Fassino e a Clemente Mastella. Centocinquanta mila euro per Romano Prodi che all'epoca era premier. Oltre ai risarcimenti si è aggiunta la rifusione delle spese processuali per 3.500 euro ciascuno a favore di Prodi, Veltroni e Rutelli costituitisi parte civile in Cassazione.