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Reati in aumento nel 2014, a Cuneo boom di rapine: +42%

Più scippi, estorsioni, rapine e furti nelle grandi città ma anche in quelle più piccole. Il segretario generale del Sap: "Troppi tagli agli organici. Senza un'inversione di tendenza, il quadro negativo relativo alla sicurezza nel nostro Paese non potrà che aggravarsi nel 2015"

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04 gennaio 2015 | 16.33
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Le grandi città, come Milano, Bologna e Trento, hanno fatto registrare anche nel 2014 un aumento significativo dei reati: le denunce relative a scippi ed estorsioni sono incrementate nel capoluogo lombardo, rispettivamente, del 16,7% e del 9,1%, mentre nella città felsinea nel secondo semestre 2014 le rapine sono cresciute del 10%. A Trento invece i furti hanno fatto registrare un +15%.

Non va meglio nelle piccole realtà, basti pensare che ad Arezzo lo scorso anno c'è stata una rapina ogni 4 giorni mentre a Cuneo le rapine sono aumentate del 42%. Incremento dei furti anche a Siracusa con un balzo del 7%. Lo afferma Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, che cita cifre e numeri elaborati dall'ufficio studi del sindacato sulla base di dati ufficiali del Viminale e delle altre forze dell'ordine.

"Si tratta di dati che devono far riflettere - dice Tonelli - e che devono soprattutto far comprendere a chi ha responsabilità politiche e di governo che cosi non possiamo andare avanti. Purtroppo anche l'ultima legge di stabilità 'massacra' donne e uomini in divisa con tagli pesanti che incidono su organici, mezzo e strutture, senza contare l'ormai prossima chiusura di 251 presidi di polizia".

"I tagli agli organici, in particolare - sottolinea - si riflettono soprattutto nei settori operativi: l'assenza di 18.000 operatori nella sola Polizia di Stato e di 40.000 uomini in tutte le Forze dell'Ordine debilita fortemente il potere di prevenzione e quello di repressione dell'apparato della sicurezza".

"Non parliamo poi - conclude il leader del Sap - dei problemi legati al codice penale e alla procedura penale, oltre alle previsioni contenute nella legge delega 67/2014, che riguarda la parziale depenalizzazione dei reati la cui pena è inferiore a 3 anni. Senza un'inversione di tendenza, il quadro negativo relativo alla sicurezza nel nostro Paese non potrà che aggravarsi nel 2015".

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