Il procuratore capo di Roma in Commissione parlamentare Antimafia: "Ce ne sono di specifiche, come a Ostia i Fasciani e altre collegate a Cosa nostra"
"Non c'è un'unica associazione mafiosa che controlla Roma, come a Palermo o Reggio Calabria". Lo ha detto il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, ascoltato nel pomeriggio presso la Commissione parlamentare Antimafia. Per Pignatone "ci sono alcune associazioni specifiche che sono a Roma, come per esempio a Ostia i Fasciani e altre, collegate a Cosa nostra, nella città".
"Non ci sono morti per strada? Non ci siamo basati su questo per parlare di associazione mafiosa, ma su quanto prevede il 416 bis, il quale prevede controllo capillare del territorio, struttura gerarchizzata, ma anche atti di violenza - ha aggiunto Pignatone - A Roma non ci sono gli omicidi della 'ndrangheta o di Cosa nostra, ma anche le mafie tradizionali si sono evolute, e ci sono ora meno omicidi."
"Ma c'è il metodo mafioso, la violenza come metodo di intimidazione, per creare assoggettamento e omertà, come previsto dal 416 bis", spiega il Pg. "Il capo è Carminati, Riccardo Brugia quello militare e Buzzi quello economico", quindi una struttura parzialmente "gerarchizzata", ma "che usa il metodo mafioso".
"Con la giunta Marino rimane una presenza pesante, ma non più verticistica della criminalità. Restano Buzzi e le cooperative al centro delle indagini", spiega Pignatone: "Restano poi i tentativi di corruzione, ma la situazione non è la stessa della giunta precedente"