"Sarebbe gravemente fuorviante ridurre i lavori del Sinodo, come sembra essere indotto dalla pubblica opinione, alla prassi sacramentale dei divorziati risposati". E' quanto avverte il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione che apre i lavori del Consiglio episcopale permanente, ricordando che "il grande appuntamento" del Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia voluto da Papa Francesco "è oramai alle porte".
"L’orizzonte è ampio e coinvolge le preoccupazioni di tutti i Pastori", premette Bagnasco citando "l’educazione all’amore che non è pura emozione, la consapevolezza del sacramento del matrimonio e della sua grazia, la preparazione al matrimonio come cammino di fede, la coscienza che l’amore di coppia chiede di essere difeso, alimentato e risanato quando viene ferito, la difficile educazione dei figli, l’armonizzazione dei tempi della famiglia e quelli del lavoro, le situazioni di separazione e divorzio, le convivenze".
Dunque, "queste e altre ancora sono le sfide che noi Pastori ben conosciamo e di cui, insieme ai nostri sacerdoti, ci prendiamo cura ogni giorno nella prossimità che caratterizza la Chiesa in Italia".