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Hanno forzato il sito dell’Invalsi, denunciati tre giovani

Con un gesto dimostrativo, hanno in un primo momento sostituito la pagina iniziale del sito con un’immagine pornografica e poi hanno tentato di acquisire i test relativi alla prova di esame per le classi di terza media

(Foto Infophoto)
(Foto Infophoto)
19 giugno 2014 | 12.45
LETTURA: 2 minuti

Identificati e denunciati dalla polizia postale tre giovani che si sono introdotti nel sito web dell’Invalsi. I tre avrebbero tentato di acquisire i test relativi all’esame di terza media.

I tre hacker identificati dalla polizia postale e delle comunicazioni sono stati denunciati per accesso abusivo a sistema informatico e danneggiamento di informazioni dati e programmi informatici.

L’operazione, condotta da personale del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la protezione delle Infrastrutture Critiche, ha permesso di individuare i tre giovani, che si sono introdotti abusivamente nel sito web www.invalsi.it. Con un gesto dimostrativo, hanno in un primo momento sostituito la pagina iniziale del sito con un’immagine pornografica e poi hanno tentato di acquisire i test relativi alla prova di esame per le classi di terza media.

L’attività ha avuto inizio in seguito alla notizia di un attacco informatico al sito degli invalsi che rendeva lo stesso non consultabile a pochi giorni dagli esami di licenza media. I primi accertamenti hanno permesso di isolare gli indirizzi Ip utilizzati dagli hacker e, grazie alle perquisizioni eseguite, di individuare i responsabili e assicurare così il regolare svolgimento delle prove d’esame.

I ragazzi, di cui due minorenni, residenti nelle province di Udine, Genova e Treviso, sono risultati esperti e abili hacker. Uno in particolare, ‘Ulixes’, ha rivendicato da subito la paternità dell’attacco apponendo la sua firma sull’immagine sostituita. Gli investigatori, già sulle sue tracce, hanno circoscritto le indagini attraverso, riuscendo a individuare non solo ‘Ulixes’ ma anche gli altri soggetti. Nel corso delle attività di polizia sono stati sequestrati numerosi computer e altri dispositivi. Alle attività hanno preso parte anche i Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Genova e Trieste con il coinvolgimento delle Sezioni di Treviso e Udine.

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