Più libri più liberi, al via la fiera a Roma tra polemiche e file agli stand

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha commentato la polemica dalla Nuvola dell’Eur: "Si può giudicare un punto di vista di un editore però la risposta più giusta è non censurare e non assentarsi dal dibattito pubblico"

Più libri più liberi - Ipa
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04 dicembre 2025 | 14.01
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Gruppi di studenti accompagnati dai loro insegnanti. Ragazzi e ragazze amanti dei libri. Stand affollati e corridoi pieni di appassionati, folla delle grandi occasioni. È iniziata, accompagnata dalle polemiche che hanno preceduto il debutto, la Fiera della piccola e media editoria ‘Più libri più liberi’ in corso a Roma, alla Nuvola dell’Eur, fino all’8 dicembre. Seguendo il filo conduttore scelto dalla curatrice del programma Chiara Valerio, ‘Ragioni e sentimenti’, nel complesso progettato da Fuksas si terranno 700 appuntamenti che animeranno un evento cui partecipano 569 editori di tutta Italia. E proprio sul fronte degli editori presenti, ha fatto molto discutere la presenza tra gli stand della casa editrice Passaggio al Bosco. Una presenza contestata da un gruppo di autori, editori e artisti che hanno scritto nei giorni scorsi un appello all’Aie.

Oggi, durante la conferenza stampa di presentazione, il presidente dell’Aie, Innocenzo Cipolletta, ha ribadito la linea degli editori: "Siamo contro ogni forma di censura, spetta ai lettori aderire o meno a una proposta editoriale", ha scandito. "È evidente - ha spiegato - che se ci sono degli editori che commettono dei reati vanno denunciati”. Diversamente “spetta ai lettori aderire o meno a un’offerta editoriale. Ma la censura no”, ha ribadito il presidente dell’Aie. "Non mi voglio sottrarre a quello che hanno riportato i giornali. Abbiamo ricevuto - ha ricordato Cipolletta - una lettera da parte di una ottantina di autori e altri personaggi che ci chiedevano se era lecito mantenere all’interno di una fiera aperta a tutti gli editori una casa editrice che produce libri e idee che si richiamano a ideologie condannate dal passato e da tutti noi. Noi abbiamo risposto che come editori siamo contro ogni forma di censura".

Cipolletta ha ricordato di aver protestato quando "Scurati è stato oscurato dalla televisione italiana, abbiamo contrastato il commissario del padiglione italiano alla fiera di Francoforte quando ha detto che aveva escluso Saviano. Siamo contro la censura e lo siamo anche quando si censurano idee che non si condividono. E noi non condividiamo le ideologie espresse da quella casa editrice, ma pensiamo che non siamo noi a doverla censurare. Pensiamo che sia importante la discussione perché è fondamentale che ciascuno porti le proprie idee".

Giuli: "Meglio contestare che censurare o assentarsi"

Anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha commentato la polemica dalla Nuvola dell’Eur, a Roma. "Si può giudicare nel peggiore dei modi o addirittura inaccettabile un punto di vista di un editore, quale che esso sia, però la risposta più giusta è non censurare e non assentarsi dal dibattito pubblico, fosse anche un dibattito che si concretizza in una contestazione entro i limiti naturalmente dell'ordine e delle regole, della legge. Contestare, dibattere, discutere, ma mai rinunciare alla battaglia delle idee", ha detto.

Il sindaco di Roma "ha fatto la sua scelta, io la penso come il padrone di casa dell'Aie: è meglio contestare piuttosto che censurare o addirittura assentarsi", ha premesso il ministro. "Dopodiché - ha aggiunto - rispetto le scelte di chiunque, se c'è chi ritiene inabitabile la Nuvola oggi è una sua scelta. Non la condivido, però la rispetto”. Secondo il ministro la presenza della casa editrice non va contro i principi della Costituzione “altrimenti non sarebbe stati in grado di accedere alla Nuvola".

“Esiste - ha proseguito Giuli - un filtro all'ingresso” ovvero “aderire ai principi della Costituzione e della Carta internazionale dei diritti dell'uomo. Io personalmente ho giurato sulla Costituzione in cuor mio molto prima di giurare nelle mani del presidente della Repubblica Mattarella, il che dà la misura di cosa penso di tutta la faccenda. Ciò detto, ribadisco che la posizione che ritengo più ragionevole sia quella dell'Aie. Se devo citare una figura di riferimento in particolare mi piace citare il professor Cacciari che è stato molto chiaro al riguardo", ha sottolineato.

Raimo: "No alla censura ma serve confine democratico alle idee"

Di parere diverso lo scrittore Christian Raimo, uno dei firmatari dell’appello. Inviato ad esporre le proprie idee, lo scrittore ha spiegato che "serve un confine democratico alle idee" ricordando che l’editore Passaggio al bosco “sembra fare propaganda nazista”. Raimo ha ribadito la scelta di partecipare alla Fiera, a differenza del vignettista Zerocalcare che ieri ha annunciato il suo forfait in dissenso con la decisione di ammettere la casa editrice al centro delle polemiche.

"Penso che non si tratti di censura, penso che la ragione per cui abbiamo in tanti e tante sottoscritto quella lettera è per chiedere un’attenzione alle regole democratiche. Non si parla di idee di destra o sinistra, si sta parlando di un editore che sembra fare propaganda nazista", ha detto lo scrittore Christian Raimo intervenendo alla presentazione di 'Più libri Più Liberi'.

Per Raimo i libri pubblicati dalla casa editrice non sono scritti da "nomi molto conosciuti a chi non fa storia, ma sono nomi altrettanto significativi della più grande tragedia del Novecento. Sembra che questa casa editrice sia un modo per fare formazione di militanza di quadri che hanno quelle idee neofasciste e naziste. Credo che nessuno di noi voglia vivere in un mondo in cui si possa stare vicino a chi fa propaganda nazista. Penso che il problema sia stato sottovalutato - sostiene - il mondo sta cambiando e le idee naziste stanno tornando nel dibattito pubblico. Bisogna trovare un modo più diretto non di censurare ma di mettere un confine democratico alle idee che possono essere espresse facendo parte del dibattito pubblico. Estromettere la propaganda nazista ci consente di avere un confronto di idee".

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