Restituiti all'Egitto reperti archeologici di enorme valore da parte del Nucleo italiano dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. In particolare, questa mattina a Roma, presso la sede del Comando Carabinieri Tpc, è stata data esecuzione al provvedimento di restituzione in favore del ministero dell’Antichità della Repubblica d’Egitto relativo a circa 23.000 monete in bronzo e argento antiche di varia tipologia e di 195 reperti archeologici di epoca compresa tra il predinastico e il periodo tolemaico, di inestimabile valore quali maschere funerarie, anfore, pettorali dipinti su garza, sculture lignee, bronzi, statuette di Oshabti, coperchio di sarcofago, oggetto di scavo clandestino nel sud dell’Egitto.
Il provvedimento di restituzione è stato eseguito alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Corrado Lembo, e del Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Fabrizio Parrulli. A rappresentare in questa occasione il ministero dell’Antichità della Repubblica d’Egitto l’ambasciatore, S.E. Hesham Badr; il Professore Mohamed Ezzat, Dirigente Procuratore presso il Gabinetto del Procuratore Generale egiziano, (con il quale - come si legge in una nota - vi è stata "piena collaborazione") e il professore Moustafa Waziry, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità in Egitto.
"Lo straordinario recupero e contestuale sequestro, avvenuto nel maggio 2017, presso l’area doganale del porto di Salerno, da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e della locale Soprintendenza - spiegano i Carabinieri Tpc - trae origine da un controllo doganale su di un container, che apparentemente era destinato al trasporto di sole masserizie.
Tutti i reperti, esaminati congiuntamente da consulenti italiani ed esperti provenienti dall’Egitto, sono stati giudicati "originari dell’antica città di El Miniya, a 250 km a sud della capitale Il Cairo, dove, proprio, nel febbraio 2018, il ministro delle Antichità Egiziano ha annunciato la scoperta di un’eccezionale necropoli, contenente un complesso funerario, di oltre 1000 statue e 40 sarcofagi, verosimilmente di epoca compresa tra il 672 e il 332 a.C. La restituzione dei reperti - sottolineano i carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale - testimonia ancora una volta l’importanza fondamentale che riveste la cooperazione internazionale anche per i successivi sviluppi investigativi".