Il "percorso di dolore" iniziato più di un anno fa da Alessandro Milan con la morte della moglie Francesca Del Rosso, Wondy, ha raggiunto una sua prima tappa. 'Mi vivi dentro', il primo romanzo del giornalista di Radio 24, da oggi in libreria con Dea Planeta, è il racconto straziante degli ultimi mesi di vita della donna che amava e che della sua malattia, il cancro, aveva fatto un inno alla vita, da raccontare con il sorriso sulle labbra.
Non ci sono nemmeno qui le "stupide favolette" della lettera del 12 dicembre 2016 pubblicata su Facebook, che ha trasformato il suo lutto in un dolore collettivo. La malattia, nelle pagine del libro, è descritta in tutta la sua forza divoratrice, di sogni, speranze e dignità. C’è la rassegnazione di un uomo impotente, che deve pensare prima di tutto ai suoi bambini, i suoi "pettirossi", come li chiama Milan, da proteggere e accarezzare mentre diventano grandi senza la loro mamma. Ma dall’insensatezza del dolore che colpisce improvvisamente una vita normale nasce anche una straordinaria forza creativa e creatrice, che costringe a ridare una forma alla famiglia, tenere insieme quel quadrato rimasto senza il suo "vertice", dove "rischiano di entrare spifferi di aria gelida".
"Ho scelto di scrivere di noi perché mi faceva bene. Piangevo, ma sentivo che erano lacrime di sofferenza, veleno che usciva", racconta Milan, che alla resilienza della moglie ha deciso di dedicare un’associazione culturale e un premio letterario. Presto, arriverà anche uno spettacolo per i bambini, da portare nei teatri. E il suo modo di reagire, il suo percorso per superare la perdita della persona amata. "Non ho la presunzione di dire che sia il percorso giusto, ma è quello che ho scelto per me". Chi resta dopo una morte ingiusta e prematura può trovare maggior conforto nel parlare del dolore e nel condividerlo. La storia di Francesca, Alessandro, Angelica e Mattia è, a suo modo, l’eroica testimonianza di ogni essere umano che sceglie di reagire.