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Salone Libro: Lagioia, si risolse crisi Cuba, ricomporremo anche con Milano

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27 aprile 2017 | 14.50
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di Carlo Roma

"Siamo costruttori di ponti, ci sono più simpatici coloro che li costruiscono anziché coloro che sollevano muri. Siamo quindi per il dialogo continuo. La cosa bella è che c'è una risposta meravigliosa da parte di tutta la comunità non solo torinese ma italiana. E questo perché, in 30 anni, il Salone è riuscito a costruire intorno a sé una comunità viva di lettrici e di lettori. Questa è la nostra grande forza". Lo spiega all'AdnKronos Nicola Lagioia, lo scrittore barese premio Strega nel 2015, che quest'anno ha assunto le redini della direzione editoriale della 30esima edizione del Salone del Libro di Torino in programma dal 18 al 22 maggio al Lingotto Fiere. Un'edizione, intitolata 'Oltre il confine' e presentata oggi, dopo la fine di 'Tempo di Libri', la fiera milanese targata Aie che ha chiuso i battenti lo scorso 23 aprile. "Due saloni - sottolinea Lagioia - possono anche esserci ma l'importante è che siano il frutto di una concertazione che avviene nel mondo editoriale. Se, invece, sono il frutto di una spaccatura, bisogna cercare di ricomporla". La cosa da evitare, per Lagioia, è infatti il principio in base al quale "un territorio ne attacca un altro trasformando tutto in una lotta fratricida anche oltre l'occasione editoriale in sé. Per questo il dialogo è importante". E su una possibile ricomposizione della frattura Lagioia ricorda scherzando: "E' stato più difficile superare la crisi dei missili di Cuba. Se quella crisi è stata superata riusciremo a superare questo problema".

Quanto invece all'immagine firmata da Gipi, nella quale un libro scavalca un muro, Lagioia sottolinea che non si tratti di disegno "neutrale. Un muro, proprio nell'anno di Trump e della Brexit, fa capire che il Salone non è soltanto il luogo dove la maggior parte degli editori italiani si danno appuntamento ogni anno, ma è anche il posto in cui si riflette attraverso i libri che sono uno degli strumenti più complessi per raccontare il mondo e il tempo in cui viviamo. Abbiamo un'idea della cultura non come un oggetto da mettere in vetrina, ma come una forza viva e trasformativa". Rispetto all'anno scorso, continua Lagioia, "abbiamo più editori. Si può obiettare, magari, che sono più piccoli ma in realtà questi editori hanno preso un numero maggiore di metri quadri commerciali. Perché - si chiede lo scrittore barese - questa risposta così forte da parte degli editori? Perché sanno che il Salone di Torino è il luogo in cui arrivano i lettori". Una risposta, la loro, "che è andata ben oltre le nostre previsioni". Tra gli ospiti che arriveranno a Torino, Lagioia cita "lo scrittore statunitense Richard Ford, il francese Daniel Pennac, Sepulveda e Alicia Giménez Bartlett".

I numeri offrono la prima panoramica di ciò̀ che avverrà̀ nei 45mila metri quadri di superficie espositiva dei padiglioni del Lingotto Fiere: circa 11mila i metri quadrati commerciali (il 10% in più̀ dello scorso anno) allo stato attuale occupati da 424 titolari di stand (nel 2016 erano 338), a cui si sommano i nove stand dei progetti speciali. Complessivamente il Salone del Libro propone ad oggi 1.060 case editrici, dando vita a un programma che conta circa 1.200 appuntamenti disseminati nelle 30 sale a disposizione del pubblico, che vanno dai 600 posti della più̀ grande, la Sala Gialla, ai 20 dei laboratori didattici. Il totale delle case editrici è̀ rappresentato dalle 390 con stand proprio, da altri 360 editori italiani e stranieri ospitati da stand di colleghi, dalle presenze di 10 fra case discografiche ed editori musicali accolti nell’area ad essi dedicata e da quelle inserite nei 12 spazi regionali di Piemonte, Toscana (regione ospite), Basilicata, Calabria, Friuli, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta, oltre all’area di Matera 2019, e nei tre stand internazionali di Cina, Romania e Marocco, che insieme accolgono all’incirca ulteriori 300 realtà̀ editoriali dei loro territori. Varcando la soglia del trentesimo Salone del Libro di Torino sarà̀ il pubblico stesso ad essere condotto 'oltre il confine': per scoprire ad esempio il volto autentico degli Stati Uniti con la sezione 'Another side of America'; per incontrare donne che stanno cambiando il mondo, protagoniste di 'Solo noi stesse'; per lasciarsi sorprendere dai reading di 'Festa Mobile'; per affacciarsi sul futuro con gli appuntamenti de 'L’età ibrida'; per conoscere l’Italia che risorge dal terremoto, ospite della programmazione 'Il futuro non crolla'; per riconsiderare il vero valore del cibo e dell’alimentazione negli spazi di 'Gastronomica'; per imbattersi nell’arte e nell’illustrazione di grandi maestri con 'Match. Letteratura vs Arte'; per confrontarsi con la letteratura di frontiera dei 'Romanzi Impossibili'.

Al di là̀ dei padiglioni del Lingotto e dei suoi orari di apertura il Salone si dilata popolando l’intero territorio cittadino con un fitta serie di incontri, concerti, reading, esibizioni e feste. Il programma del 'Salone Off', mai come quest’anno in cui il Salone chiude i battenti alle ore 20, diventa un elemento integrante del programma della manifestazione, invadendo Torino ed espandendosi in altre 15 località̀ del territorio provinciale e regionale. Oltre 150 luoghi coinvolti nei modi più disparati: alcune sono location insolite, come quelle occupate dal programma esterno di 'Festa Mobile' (fra i tanti, la mongolfiera di Borgo Dora o il Sommergibile Andrea Provana al Parco del Valentino), oppure vere e proprie sedi distaccate del Salone come l’area dell’Ex-Incet per i concerti serali. Fra gli eventi fuori sede anche le 'Narrazioni Jazz' organizzate con la Città̀ di Torino, il cui concerto della serata di mercoledì̀ 17 maggio all’Auditorium del Lingotto inaugurerà̀ il Salone con “Jass. Ovvero quando il jazz parlava siciliano” (accesso gratuito con possibilità di prenotare il ticket a 5 euro). L’Ibf - International Book Forum, l’area professionale per la compravendita dei diritti editoriali, occuperà̀ quest’anno le sale del Museo Carpano di Eataly dove i 370 operatori dell’editoria ad oggi iscritti - di cui 128 stranieri da 29 Paesi, daranno vita a contrattazioni e appuntamenti commerciali. Ad essi si aggiunge la presenza di 40 realtà italiane e internazionali del comparto dell’audiovisivo di Book to Screen, sezione che Ibf dedica alle produzione televisive, cinematografiche e new media, con alcuni dei marchi più importanti del settore a livello mondiale.

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