Il Fai, Fondo Ambiente Italiano, partecipa al superamento dell'emergenza per il terremoto in Centro Italia con l''adozione' e il restauro dell’Oratorio della Madonna del Sole di Capodacqua, frazione di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), gravemente danneggiato dal terremoto del 24 agosto. Un monumento identitario del paese, molto amato dai cittadini, che in passato si sono impegnati per la sua conservazione e che avevano avviato una raccolta fondi locale per il restauro dei suoi affreschi cinquecenteschi, già in corso prima del sisma. Un monumento per il cui recupero gli abitanti di Arquata avevano lanciato un appello pubblico .
A sostegno dell'intervento il Fai lancia un appello per sostenere una raccolta fondi nazionale, con l’obiettivo di trovare i circa 300.000 euro necessari per il recupero dell’edificio, per dare un futuro a un pezzo di storia che appartiene a tutti gli italiani. I contributi, con la causale "Terremoto Arquata 2016" posso essere indirizzati al conto con l'Iban IT29J0335901600100000017752. Il Fai, intanto, si impegna con lo stanziamento di un fondo immediato per svolgere le attività di indispensabile e urgente messa in sicurezza e le analisi propedeutiche per acquisire le informazioni necessarie a formulare un progetto di consolidamento e restauro.
"Mettiamo al servizio della ricostruzione il nostro supporto conoscitivo e operativo, mobilitandoci per il salvataggio di un bene così importante e simbolico per la collettività", afferma Andrea Carandini, presidente del Fai. "Un gesto concreto, un piccolo passo -aggiunge Carandini- per favorire il recupero dell’identità perduta del borgo e consentire alla popolazione di rientrare al più presto in possesso di un luogo molto amato. Con la speranza che tutti i nostri iscritti e gli italiani partecipino a questa raccolta fondi".
L’Oratorio della Madonna del Sole, ora seriamente compromesso, è stato scelto per l’intervento del Fai non solo per l’affetto che da sempre suscita nella comunità locale, ma anche per la sua singolarità e il suo valore artistico. L’edificio è un piccolo tempio costruito nella seconda metà del XVI secolo, a pianta ottagonale, che la tradizione attribuisce a Nicola Filotesio, vero nome di Cola dell’Amatrice, architetto, pittore e scultore nato nel 1490 e originario di Amatrice.
La facciata principale è crollata in parte, così come la cornice del rosone. Fortemente lesionato anche l’interno, caratterizzato da affreschi di grande pregio dedicati alla Madonna e al Figlio, come l’Assunzione della Vergine tra gli apostoli, della metà del Cinquecento, e la Madonna del Sole, il più antico dell’apparato (1523) e incorniciato nell’edicola, attribuito a un discepolo di Carlo Crivelli. L’affresco rimanda all’origine della chiesa, costruita nel luogo dove, in tempi remoti, avvenivano riti naturalistici in onore del sole, fino a quando la comunità locale sostituì il culto con quello per la Vergine.