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Pompei, scavi chiusi per assemblea. Sindacati: "Nessuna sorpresa, era annunciata"

Franceschini: "Danno incalcolabile"

Gli scavi di Pompei (Infophoto)
Gli scavi di Pompei (Infophoto)
24 luglio 2015 | 12.39
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Un'assemblea sindacale ha tenuto chiusi i cancelli di Pompei questa mattina, per circa un paio di ore, impedendo ai turisti - in centinaia in fila sotto il sole - l'ingresso agli scavi.

Immediato il commento del ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: "Un danno incalcolabile che rischia di vanificare quei risultati straordinari raggiunti nell'ultimo anno che hanno rilanciato l'immagine di Pompei nel mondo".

"Non è possibile organizzare assemblee a sorpresa per impedire che il sito resti aperto con personale in sostituzione - ha aggiunto - con il risultato di lasciare centinaia di turisti in fila sotto il sole. Chi fa così fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa del male al proprio Paese".

Parlando all'Adnkronos, Giuseppe Visciano dell'Unsa Beni culturali sottolinea invece che "l'assemblea di oggi non era a 'sorpresa' ma è stata annunciata al soprintendente di Pompei, Massimo Osanna, che ci ha concesso l'agibilità e la disponibilità dell'Auditorium. Continueremo, anche nel mese di agosto, a tenere le nostre assemblee sindacali proclamandole con tre giorni di anticipo, secondo le regole".

Inoltre, "domani sera, in coincidenza dello spettacolo di Bolle, dovevamo fare un'assemblea che però, non appena abbiamo saputo dell'arrivo dell'étoile, è stata revocata". Il sindacalista lamenta di avere appreso dai media "dello spettacolo di Bolle. Gli altri soprintendenti, invece, prima di fare qualcosa del genere avvertivano i sindacati", sottolinea Visciano.

Quanto poi alle ragioni che hanno spinto i sindacati a riunirsi in assemblea, Visciano spiega che i problemi più "gravi sono la mancanza del personale e la mancata retribuzione delle competenze accessorie che ci spettano, ovvero le ore di lavoro domenicale, pomeridiano o notturno".

Il sito di Pompei, aggiunge, "dal primo gennaio fino al 31 dicembre è sempre in forza minima. Ci sono i ragazzi che sono stati presi dall'Ales - ammette il sindacalista - ma perché non fanno un concorso pubblico al quale possono partecipare tutti quanti? L'Ales è privata e non la vediamo tanto di buon occhio".

Sul fronte del recupero del sito, Visciano osserva che, "se avessero preso cinquanta o sessanta restauratori, avremmo avuto dei risultati migliori. Stanno mettendo in sicurezza i muri - conclude - ma noi abbiamo bisogno soprattutto di restauratori".

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