Alfonso Pecoraro Scanio, allora ministro dell'Ambiente, dice: "Oggi si comprende perché quel Governo fosse tanto osteggiato. La ricostruzione compiuta su molte vicende che ho vissuto in prima persona mi ha offerto chiavi di lettura per me inaspettate"
Un libro per riflettere sulla caduta del Governo Prodi 'mandato a casa dal golpe di gennaio 2008', costruito sulla scia del lavoro politico e delle difficoltà determinanti incontrate dall'allora ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. È "2008 – L’anno che ha stravolto l’Italia. Artefici e protagonisti dell'Annus Horribilis che ha spinto il Paese sull'orlo del baratro" (Aracne Editrice, pp.224, euro 12) della giornalista d'inchiesta Rita Pennarola.
Mai era accaduto "nell'intera storia repubblicana" di vedere "il capo di un partito verde al governo". Pecoraro Scanio era un ministro "scomodo", annota l'autrice, un "giustiziere duro e puro" che aveva "trasformato in legge dello Stato alcuni sogni degli ecologisti no-global, traducendoli in provvedimenti capaci di destabilizzare le leve economiche del potere petrolifero". Da qui prende forma un mosaico di moventi e scenari puntando a dimostrare come dietro la caduta del Governo Prodi e l’eliminazione politica di Pecoraro Scanio si annodassero "oscure trame".
"Da questo libro – osserva lo stesso Alfonso Pecoraro Scanio, oggi Presidente della Fondazione UniVerde – si comprende perché quel Governo fosse tanto osteggiato. La ricostruzione compiuta da Rita Pennarola su molte vicende che ho vissuto in prima persona mi ha offerto chiavi di lettura per me inaspettate. La devo ringraziare come cittadino per il lavoro di ricerca e di approfondimento".
La "rimozione" di Pecoraro Scanio dalla scena politica rappresentò , secondo l'autrice, un passaggio necessario per difendere "interessi lobbistici consolidati da decenni, a partire da quelli delle multinazionali, che in quel periodo puntavano le loro carte su inceneritori e ogm". "Il passaggio dal lobbista Altero Matteoli all'ecologista spinto Alfonso Pecoraro Scanio – scrive Pennarola – fu decisivo per generare quella frattura che nel 2008 stravolse gli assetti di governo".
Dalla scure sui contributi CIP6 che, in contrasto alle normative europee, per quasi vent’anni in Italia sono stati incassati dalle raffinerie di petrolio e dagli inceneritori – soldi che spettavano al solare e alle rinnovabili – alla lotta contro le Grandi Opere inutili come il Mose, il ponte sullo Stretto, la Tav. E ancora, dal duro scontro tra il ministro verde e il Commissario per l’emergenza rifiuti Guido Bertolaso al caso della "monnezza d'oro" a Napoli magicamente scomparsa appena subentrato il successivo esecutivo di centrodestra. Fino alla vicenda giudiziaria di Corrado Clini che con i suoi "progetti in giro per il mondo" costati "lacrime e sangue alle casse dello Stato" ha acceso le ultime cronache nazionali.
"Quale peso ebbero questi interessi da miliardi di euro sulla caduta del Governo?", domanda in ultima analisi l'autrice, e ancora: "ha fatto qualcosa il moloch dei petrolieri o il trust degli inceneritori" per impedire "l'autentica lotta" di Pecoraro Scanio volta a favorire l'"indispensabile riconversione ecologica dell'economia" italiana? Il libro '2008 – L’anno che ha stravolto l’Italia' di Rita Pennarola, aprendo scenari originali debitamente documentati, cerca di rispondere a queste e ad altre domande e racconta cosa sarebbe accaduto se l'ex ministro non fosse stato fermato, anche con riguardo al successivo declino del Paese risucchiato nell'imbuto della crisi economica internazionale. Con la prefazione del giornalista Oliviero Beha e la postfazione di Elio Lannutti, Presidente Adusbef, questo libro propone la storia di un'altra 'epurazione', quella dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, e contiene le interviste ad Alfonso Pecoraro Scanio, Luigi De Magistris e un intervento di Beppe Grillo.