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Fumetti: nel 2015 Dylan Dog fa i conti con il business del terrore

Il nuovo curatore, Roberto Recchioni: "Stiamo lavorando ad una storia che si incentra sul rapporto osmotico tra lotta al terrore e terrore stesso". Il personaggio è in pieno rinnovamento e la casa editrice Bonelli punta a riprendersi i diritti per gestire direttamente la sua vita al cinema e soprattutto in tv

Dylan Dog
Dylan Dog
13 febbraio 2015 | 12.19
LETTURA: 6 minuti

Il terrore, quello per intendersi seminato dall'Is, quello della strage a Charlie Hebdo, sarà al centro di una delle prossime avventure di Dylan Dog, il celebre fumetto italiano, edito da Bonelli e nato nel 1986, che con il passaggio di consegne nella gestione artistica da Tiziano Sclavi a Roberto Recchioni si rigenera e attualizza: "Sì - spiega Recchioni conversando con l'AdnKronos - stiamo lavorando ad una storia che si incentra sul business del terrore. Se da un lato la paura è un'arma bellica e politica, dall'altro genera anche un indotto economico, per la parte che è in lotta contro il terrore. E' un rapporto osmotico tra lotta al terrore e terrore stesso".

Esigenze artistiche ed economiche sono alla base dei cambiamenti in corso per Dylan Dog: "Tiziano Sclavi ha sentito l'esigenza di dargli nuova vita e rilanciarlo - spiega Recchioni - Dylan Dog è il secondo fumetto più venduto d'Italia dopo Tex (sempre della Bonelli, ndr) e vorremmo che rimanesse tale". Dylan Dog ha ben rappresentato un'epoca compresa fra la fine degli anni '80 e inizio '90 "e per questo motivo ha riscosso un grande successo - prosegue Recchioni - è un personaggio rimasto cristallizzato in quel periodo e ora bisogna riportarlo al presente".

Tra le intenzioni della casa editrice Bonelli, in questo processo di rinnovamento, c'è la volontà di 'recuperare' i diritti del personaggio: "Quest'anno, nell'universo Bonelli è nato un nuovo mondo - dice Recchioni - in cui la casa editrice è al centro delle produzioni e co-produzioni che riguardano i suoi personaggi. La prima tappa in tv ha visto la collaborazione tra Bonelli e Rai nella produzione della serie 'Orfani', il mio fumetto, che ha avuto un buon successo. Nei prossimi due o tre anni prevediamo di recuperare i diritti sul personaggio ceduti negli anni per aver maggior controllo e libertà d'azione".

Recchioni, la prossima produzione tv o cinematografica rispetterà il personaggio

Attualmente i diritti di Dylan Dog sono della Platinum Studios, che nel 2010 ha prodotto un film ispirato all'indagatore dell'incubo: "Dylan è uno dei nostri gioielli, e sulla gestione del personaggio faremo passi cauti, attenti, studiati. Fino ad ora, tranne il film di Michele Soavi 'Dellamorte Dellamore', tratto dall'omonimo romanzo di Tiziano Sclavi, tutto ciò che è stato prodotto su Dylan ha infranto l'anima del fumetto, ma posso dirvi che la prossima produzione televisiva o cinematografica dedicata all'indagatore dell'incubo ne rispetterà l'universo e le atmosfere", dice Recchioni.

Sono tante le novità in questo nuovo percorso dell'affascinante 'Old Boy': "Prima di tutto c'è un ritratto realistico di Londra ai nostri giorni - afferma il curatore - l'ispettore Bloch va in pensione, ma è tra i nostri personaggi preferiti e sarà comunque attivo nel fumetto con un altro ruolo". Al posto di Bloch, è subentrato l'ispettore Carpenter: "Personaggio del tutto ostile a Dylan Dog -spiega lo sceneggiatore- perché volevamo alzare il livello di minaccia". Carpenter è affiancato da una detective di nome Rania Rakim: "E' una donna di origini mussulmane - continua Recchioni - Carpenter ritiene Dylan un cialtrone, invece Rania gli fornisce il beneficio del dubbio. A Londra c'è una grande miscela di etnie e Rania è perfetta per rappresentare questo universo variegato".

Nella galassia di 'cattivi' il protagonista principale diventa John Ghost: "Un personaggio attraverso il quale io riesco a far filtrare la mia sensibilità, rispetto a quella di Sclavi che è insita in Dylan Dog - confessa lo sceneggiatore - Dylan è un eterno romantico, John invece, un cinico. Ghost è un uomo d'affari o agente del caos, una perversione tra Steve Jobs Jobs e i patron di grandi compagnie come Google, Amazon e via dicendo. Nel contrasto e nella lotta tra i due personaggi, riusciamo a trovare una chiave interessante per raccontare il mondo. L'aspetto pulito e avvenente di John Ghost è metafora del fascino del lusso, del male in un universo sterile quanto ordinato".

Fra chi legge il fumetto dagli inizi 'c'è una fetta di pubblico restia ad accogliere i cambiamenti'

Il rilancio di Dylan, ammette Recchioni, ha diviso il popolo dei fan: "C'è una fetta di pubblico restia ad accogliere i cambiamenti, un'altra invece sta rispondendo positivamente a questi cambiamenti. Certamente chi legge il fumetto da circa trent'anni non è solo legato al personaggio, ma ad un'età, quella della sua infanzia: con questo pubblico è difficile vincere la sfida del rilancio perché è una lotta contro la nostalgia".

Negli ultimi anni è avvenuta una grande riscoperta del fumetto e secondo Recchioni "il cinema ha attinto a piene mani da questo bacino per sfruttare proprietà intellettuali già esistenti perché imporre nuove idee è difficile, invece usufruire di un patrimonio già esistente è una strada più agevole. Oggi le grandi produzioni internazionali comprano anche i diritti dei giochi da tavola e Ridley Scott è coinvolto con un film ispirato al Monopoli".

"Con il fumetto si rischia poco, con la copertura del comics si può far esplodere galassie e provare le idee sperimentali" e, "sopratutto - incalza Recchioni - un errore a fumetti non manda fallito nessuno invece un film sbagliato può far fallire una grande produzione internazionale". Insomma, "Hollywood ha intuito la grande potenzialità del fumetto, scoprendo anche i personaggi Marvel e affini, che funzionano in quanto la generazione nata negli anni 70, i pre-nerd che leggevano quei fumetti come me - conclude autoironico Recchioni - è quella che oggi paga per vedere il film".

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