L’indagine è scaturita da una telefonata anonima
La guardia di finanza di Gorizia, sotto la direzione della Procura della Repubblica del capoluogo isontino, ha fermato tre romeni e un moldavo, per intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera con le aggravanti della minaccia, del numero e della minore età dei lavoratori nell'ambito di un blitz contro il caporalato.
E' stata effettuata la perquisizione delle abitazioni e dei locali in uso agli indagati, in provincia di Gorizia e Udine, tra cui tre dormitori dove è stata riscontrata la presenza di 30 lavoratori romeni, tutti irregolari, tra cui anche un minore di 18 e un minore di 16 anni.
I fermi, fanno sapere i finanzieri di Gorizia, sono stati convalidati dal gip del Tribunale di Gorizia che li ha convertiti in custodia cautelare in carcere per tre dei quattro indagati e in obbligo di dimora per il quarto. L’indagine è scaturita da una telefonata anonima al “117” della sala operativa del Comando provinciale delle Fiamme Gialle nella quale un romeno riferiva che un connazionale era scappato dal goriziano perché oggetto per mesi, insieme a molti altri, di sfruttamento come bracciante agricolo da parte di un gruppo di caporali, anch’essi romeni.