Gli Usa ritengono "inaccettabili" e "fonte di grande preoccupazione" gli scontri a sud di Jarabulus, nel nord della Siria, tra forze turche, gruppi armati dell'opposizione siriana e unità affiliate alle Forze di difesa della Siria (Fds), di cui fanno parte i curdi delle Ypg.
"Vogliamo chiarire che per noi questi scontri, in zone dove non c'è una presenza dell'Is, sono inaccettabili e sono fonte di grande preoccupazione", si legge in un tweet di Brett McGurk, inviato speciale del presidente Barack Obama per la lotta all'Is, che cita un intervento del portavoce del Dipartimento della Difesa, Peter Cook.
"Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti in queste attività, che non sono state coordinate con le forze Usa e non le sosteniamo - aggiunge - Chiediamo a tutti gli attori armati di adottare le misure appropriate per fermare le ostilità e aprire canali di comunicazione". Gli Usa invitano quindi a concentrarsi "sull'Is, che resta una minaccia comune e letale".
Immediata la replica di Ankara. Gli Stati Uniti "dovrebbero mantenere la parola data" e costringere i curdi siriani del Partito dell'Unione democratica (Pyd) e ritirarsi a est dell'Eufrate, ha affermato il vice premier turco Numan Kurtulmus aggiungendo: "Gli Usa conoscono la sensibilità della Turchia sulla questione. E' stata fatta una promessa: il Pyd non rimarrà a ovest dell'Eufrate. Ci aspettiamo che gli Stati Uniti esercitino la loro influenza sul Pyd".
Il vice premier ha poi aggiunto che la Turchia "si difenderà", perché "non può starsene seduta e guardare gli attacchi che arrivano dalla Siria". "Se l'intera regione - ha proseguito - cade sotto il controllo di un solo gruppo, il Pyd, la Siria sarà divisa. Noi siamo a favore del mantenimento dell'integrità territoriale della Siria". E a proposito della situazione di Manbij, città siriana conquistata dalle Fds nelle scorse settimane, Kurtulmus ha affermato che "una delle promesse fatte alla Turchia era che il Pyd la evacuasse".
