Il direttore delle Antichità e dei Musei siriani, Maamoun Abdulkarim, teme per i monumenti grandi che non possono essere spostati.
Centinaia di statue e di antichi manufatti del sito archeologico di Palmira, patrimonio dell'Unesco minacciato dallo Stato Islamico (Is) in Siria, sono stati trasferiti in un luogo sicuro. Lo assicura il direttore delle Antichità e dei Musei siriani, Maamoun Abdulkarim, affermando che ''la situazione è molto brutta. Se solo cinque membri dell'Is entreranno nei palazzi antichi, distruggeranno tutto''. Il timore è che i jihadisti ripetano a Palmira quanto commesso nei siti archeologi di Nimrud e Hatra in Iraq, dove armati di asce e picconi, ma anche di kalashnikov, hanno distrutto statue e manufatti di valore inestimabile. Prima avevano fatto lo stesso nel museo di Mosul e nella biblioteca storica della città.
''Centinaia e centinaia di statue che temiamo vengano distrutte e vendute sono ora in luoghi sicuri - ha detto Abdulkarim - Il timore è per il museo e per i monumenti più grandi che non possono essere spostati. Questa è una battaglia per il mondo intero''. Per l'Unesco, Palmira ha ''un valore inestimabile''. Il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, ha detto oggi che ''un terzo di Palmira'' è nelle mani dell'Is.