L'attesa sta per terminare. Domani riaprirà in Arabia Saudita il primo cinema dopo più di 35 anni di divieto. L'evento avrà luogo nel Distretto finanziario 'King Abdullah' di Riad, in uno spazio in grado di ospitare 620 spettatori concepito originariamente per concerti di musica classica. Il film proiettato sarà 'Black Panther', nuovo supereroe della Marvel che ha sbancato il botteghino, incassando più di un miliardo di dollari in tutto il mondo.
Alla 'storica' proiezione sarà possibile partecipare solo su invito. Per l'apertura vera e propria al pubblico, invece, i sudditi di re Salman dovranno aspettare maggio. I biglietti, secondo 'al-Arabiya', saranno venduti a 50 riyal (quasi 11 euro).
La 'voglia' di cinema è tantissima nel regno dopo il lungo digiuno. Con l'annuncio della riapertura delle sale, il governo ha lanciato un account Twitter ufficiale denominato 'alcinema_sa' che in quasi quattro mesi ha raccolto oltre 100mila follower. Il primo tweet? "Siamo tornati" accompagnato dall'emoji dei pop-corn.
La revoca del divieto rigidamente osservato dagli anni Ottanta con rarissime eccezioni è stata annunciata lo scorso dicembre e fa parte dell'ampio programma di riforme 'Vision 2030' voluto dal potente principe ereditario, Mohammed Bin Salman.
Secondo l'uomo forte di Riad, l'entertainment avrà un ruolo importante nella diversificazione dell'economia del regno e renderla meno dipendente dal petrolio. Nei mesi scorsi le autorità saudite hanno rivelato che saranno investiti 64 miliardi di dollari nel settore nei prossimi 10 anni per dare impulso all'economia.
Solo per quanto riguarda i cinema, il governo ha annunciato che aprirà 40 sale in 15 città del regno nei prossimi cinque anni. La loro gestione è stata affidata al colosso Usa Amc Entertainment, che ha firmato un accordo con il Public Investment Fund (Pif), il fondo sovrano saudita.
L'ambizioso obiettivo del governo è creare entro il 2030 oltre 30mila posti di lavoro a tempo pieno e 130mila part time per un contributo al pil di oltre 24 miliardi di dollari. Attualmente nell'entertainment sono impiegate oltre 17mila persone.
Il piano di riforme di Mohammad Bin Salman sta scuotendo la monarchia del Golfo nonostante l'opposizione degli ultraconservatori che considerano le svolte sociali promosse una minaccia per l'identità culturale e religiosa. La massima autorità religiosa del Paese, il gran mufti Sheikh Abdul Aziz al-Sheikh, ha sostenuto che la musica, i concerti e i film sono fonte di "depravazione".
Malgrado ciò in Arabia Saudita negli ultimi mesi sono stati rotti tanti tabù. Sono stati organizzati concerti, come quelli del re della musica rai Cheb Khaled e del rapper americano Nelly, c'è stato un raduno di appassionati di fumetti e cultura pop e alle donne, per la prima volta, è stato permesso di entrare negli stadi per assistere a partite di calcio maschili.