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Tacco 12 e fucile in mano, Helly Luv canta la 'Revolution' contro l'Is /Video

La pop star curda tra i peshmerga per incitarli a combattere contro lo Stato Islamico

 Dal video  Revolution (profilo Twitter di Helly Luv)
Dal video Revolution (profilo Twitter di Helly Luv)
29 maggio 2015 | 11.42
LETTURA: 4 minuti

Canta tra i peshmerga per incitarli a combattere contro lo Stato Islamico (Is). E' la pop star curda Helly Luv, che ha diffuso un nuovo video del suo ultimo brano, 'Revolution', dove canta armata di fucile dall'alto del suo tacco 12 dorato. Il filmato, dedicato ''alle vittime della violenza e del terrorismo'', si apre con il dolore della perdita, con lo stravolgimento della vita quotidiana dovuto alla guerra, all'avanzata dei jihadisti nel nord dell'Iraq. Ci sono bambini che piangono, spaventati e disperati, e madri che tentano invano di riportare in vita i figli. In campo, tra i peshmerga e con il volto coperto da una keffiyeh, appare la stessa Helly Luv. ''Alzatevi in piedi, noi siamo uniti, insieme possiamo sopravvivere'', canta la pop star curda. ''E' una rivoluzione. Andiamo avanti a lottare. Non bisogna aver paura nel mondo. Uniamoci per far sapere loro che noi siamo qui'', aggiunge rivolta ad attori travestiti da jihadisti dell'Is.

Obiettivo del suo ultimo brano, racconta Luv al sito di Rudaw, è quello di incoraggiare i curdi a continuare a combattere contro l'Is. ''Avevo bisogno di dare al popolo una canzone che narra ciò che sta succedendo e come i peshmerga stanno combattendo. La storia del popolo'', spiega Luv. Girato in prima linea vicino al villaggio di Khazar a sud di Erbil, Luv racconta di essere stata a pochi chilometri dallo Stato Islamico e che la sua troupe è stata costretta a fuggire diverse volte per i combattimenti. ''Non eravamo lì solo per girare un video. Pensavamo, torneremo vivi?'', racconta.

Luv ha raggiunto la fama nel 2013 con il suo primo video musicale, 'Risk It All', anche questo girato in Kurdistan. In quel filmato una Luv velata e in abito scintillante lanciava una bomba Molotov e danzava di fronte alla cittadella di Erbil. Il video diventò virale, con oltre 3,8 milioni di visualizzazioni su YouTube, ma fu preso di mira dai conservatori e la pop star ricevette minacce di morte dai gruppi islamisti per le sue danze e per gli abiti scintillanti. Da allora, però, milioni di utenti la seguono sui social media e migliaia di suoi fan, i 'Luvs' come li chiama lei, commentano i suoi post. Per molti rappresenta un modello per i giovani curdi.

Luv è nata Hellan Abdullah in un campo profughi iraniano da genitori curdi iracheni. Sua madre è stata una combattente peshmerga prima di sposarsi. Quando aveva nove mesi, i suoi genitori si sono diretti a piedi in Turchia. Quando aveva due anni, la sua famiglia ha ottenuto asilo in Finlandia dove Luv è cresciuta. A 18 anni si è trasferita a Los Angeles, in California, per seguire il suo sogno di diventare una pop star. ''Ero sola. Non conoscevo nessuno e non sapevo da che parte iniziare - racconta - Avevo solo questo grande sogno e una valigia''. Nel 2013 il ritorno in Kurdistan e l'inizio di una carriera musicale che coniuga influenze curde e occidentali.

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