Il presidente della Società italiana di virologia, Arnaldo Caruso, all'Adnkronos Salute: "Una comune ai mutanti brasiliano e sudafricano, l'altra del tutto nuova"
"La variante di Sars-CoV-2 identificata a Napoli è un mutante nuovo e al momento raro, che mostra alcune caratteristiche tipiche della variante inglese, ma che presenta due punti di mutazione molto critici: uno comune ai mutanti brasiliano e sudafricano, l'altro del tutto nuovo". Lo spiega in un'intervista all'Adnkronos Salute Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv).
Quella individuata grazie a una collaborazione tra i laboratori dell'università Federico II e dell'Istituto Pascale di Napoli, "è una variante prevalentemente africana", più precisamente "nigeriana", sottolinea l'esperto, della quale sono già stati identificati oltre 30 casi nel Regno Unito e vari altri in diversi Paesi del mondo. "Si tratta di un'ulteriore variante, nuova rispetto a quelle su cui si è concentrata finora l'attenzione" delle autorità sanitarie, puntualizza Caruso, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all'università degli Studi di Brescia, direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili.
Che però avverte come "anche la variante inglese", sempre più diffusa in Italia dove sta soppiantando il virus originario di Wuhan, stia "evolvendo molto velocemente, accumulando su di sé mutazioni tipiche di altre varianti". Mutanti del mutante, che "preoccupano" e che "vanno monitorati con una stretta sorveglianza" per il loro possibile impatto sull'efficacia di test, farmaci e vaccini.