Trovato il corpo di un uomo scomparso il 5 febbraio
"Aspettiamo la perizia del medico legale con ansia. Non credo all'ipotesi del suicidio per tante, troppe ragioni, in una storia piena di dubbi". A parlare all'Adnkronos è l'avvocato Barbara Iannuccelli che assiste la famiglia di Enrico Viggi, l'operaio 47enne scomparso il 5 febbraio scorso nel parco del Meloncello, sui colli bolognesi, e ritrovato senza vita il 15 marzo. "Una telecamera di una abitazione davanti al parco ha ripreso Enrico entrare nel parco alle 7.01 del 5 febbraio a forte velocità in sella alla sua bicicletta elettrica - racconta il legale - Il filmato mi è stato consegnato personalmente dal proprietario della casa quando siamo andati a fare il sopralluogo sul posto, due giorni dopo il ritrovamento del corpo ad opera di due passanti".
Steso a ridosso di un sentiero del parco, Enrico Viggi è stato riconosciuto dal fratello grazie alla maglietta rossa del lavoro che indossava e a un orologio. Non aveva giubbotto, né scarpe e zaino, questi ultimi non ancora trovati. "La bicicletta è stata trovata nascosta tra i tronchi a 500 metri dal corpo, il giubbotto solo ieri - continua l'avvocato Iannuccelli - e sempre grazie allo stesso uomo che mi ha fatto avere il filmato della telecamera di videosorveglianza, coinvolto emotivamente dal fatto e deciso a darci una mano nella ricerca di nuovi pezzi di questo intricato puzzle. Per noi ogni ritrovamento moltiplica i dubbi, e ogni volta si allontana sempre più l'ipotesi del suicidio. Enrico seguiva una terapia farmacologica, solo due giorni prima di sparire in sella alla sua bicicletta aveva comprato tutti i medicinali, trovati in casa. L'abitazione era in ordine, sul letto ancora i vestiti e il panino che avrebbe portato al lavoro". Saranno le analisi sui suoi cellulari, anche quelli trovati a casa, e la perizia del medico legale, disponibile a 60 giorni dal 15 marzo, a chiarire cosa sia successo a Enrico Viggi. (di Silvia Mancinelli)